giovedì 24 marzo 2016
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O ggi lo strazio toccherà a Torino, con le esequie di Serena Sarcino. Migliaia fra amici, studenti e semplici cittadini le daranno l’ultimo saluto nella chiesa della Gran Madre. Il sindaco, Piero Fassino, ieri ha fatto visita alla famiglia per rendere omaggio al feretro e rinnovare la solidarietà e la vicinanza della città ai genitori. «Ho raccolto – ha detto Fassino – la richiesta dei genitori di Serena di promuovere la costituzione di una associazione per le famiglie colpite negli affetti da incidenti così drammatici e proporrò un’iniziativa in tal senso ai sindaci delle città in cui vivevano le ragazze scomparse nella tragedia di Tarragona». Poi l’abbraccio alle altre 4 salme delle ragazze morte in Spagna, che arriveranno in Italia in mattinata. Le procedure giudiziarie sono finite. E ancora le condizioni di Annalisa Riba, l’unica sopravvissuta, che sono in miglioramento: la ragazza ha avuto l’ok per essere operata alla colonna vertebrale a Torino, ma ancora non sa nulla delle sue amiche, gli psicologi sconsigliano la famiglia di rivelarglielo. Almeno per ora. «La mobilità studentesca è uno dei frutti più importanti e tra le migliori opportunità che l’Europa ha regalato a oltre 350.000 nostri giovani che, purtroppo, si è trasformata in questa occasione in una tragedia»: è il commento del direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego, alla tragedia. «Non solo la comunità dei 9.000 studenti universitari italiani in Spagna, ma tutta la comunità dei 137.000 cittadini italiani residenti nel Paese in queste ore si è stretta attorno ai familiari delle 13 studentesse vittime del tragico incidente, di cui 7 di nazionalità italiana», conclude il direttore della Fondazione Migrantes. Dopo la visita del vescovo diocesano Enrique Benavent Vidal, accompagnato dal parroco, ieri don Luigi Usubelli, il sacerdote incaricato da Migrantes per la cura pastorale della comunità italiana di Barcellona ha incontrato le famiglie delle vittime, offrendo un appoggio spirituale. «Unendoci al lutto cittadino, proclamato per due giorni, pregheremo con intensità nelle celebrazioni della Settimana Santa. C’è molto smarrimento e senso d’impotenza soprattutto tra i molti giovani che per motivi di studio o lavoro hanno scelto Barcellona come luogo dove dare un futuro ai propri sogni: così come le sette ragazze italiane, ricercatrici appassionate il cui sogno si è infranto in una notte», continua don Usubelli. La tragedia è grande, lo sconforto è molto soprattutto tra le famiglie che avevano una sola figlia: «Tutte le ragazze erano brillanti nei diversi campi di ricerca ed alcune erano anche molto religiose e impegnate in attività di solidarietà », conclude il sacerdote. (R. I.) La proposta Serena Sarcino
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