sabato 22 dicembre 2012
​Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in divisa e visibilmente emozionati, hanno ringraziato «tutte le istituzioni» che hanno permesso il loro rientro in Italia. «Faccio fatica a rendermi conto che finalmente sono di nuovo a casa». Nel pomeriggio l'incontro con il presidente Napolitano.
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In divisa, visibilmente emozionati, tesi. Sono apparsi così Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, non appena si è aperto il portellone dell'aereo del ministero della Difesa che li ha riportati in Italia. «Sono davvero emozionato. Faccio ancora fatica a rendermi conto che finalmente sono di nuovo a casa», ha detto Latorre.   Poco prima, erano stati salutati a bordo dal capo di statomaggiore della Marina, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e dai loro familiari. Una volta a terra, il saluto e una calorosa stretta di mano con il ministro degli Esteri Giulio Terzi, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e la presidente dimissionaria della Regione Lazio, Renata Polverini.«Ringrazio le istituzioni tutte che ci hanno permesso di fare tutto ciò. Sono passati dieci lunghissimi mesi. Credetemi - ha aggiunto Latorre - non ci aspettavamo di tornare qui per Natale. Questo è potuto accadere grazie al lavoro svolto dal governo e dalle istituzioni».    Qualche pausa e poi Latorre ha ripreso ricordando che l'incontro avuto dai suoi familiari con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Il capo dello Stato ha accolto le nostre famiglie per dar loro forza e coraggio. La stessa forza e coraggio che è stata trasmessa a noi per andare avanti».L'aereo della marina militare, con a bordo i due fucilieri di marina, è atterrato poco prima delle 13 all'aeroporto romano di Ciampino. Ad attendere i due marò italiani, Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, che rientrano per la licenza natalizia dall'India, sono arrivati all'aeroporto di Ciampino i famigliari più stretti. Ci sono la sorella di Massimiliano, Franca Latorre, con la figlia del marò, Giulia (18 anni); i figli di Franca, Giovanni e Alessandra Urbinello, e il nipote Christian Daddario. Per la famiglia Girone, è presente il papà, Michele, accompagnato dai figli del militare italiano, Michele (9 anni) e Martina (6 anni), la mamma, Maria Ferraro, e la moglie di Girone, Giovanna Ardito. Il gruppo, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, sarà il primo a salire sull'aereo per l'emozionante abbraccio. ​A bordo dell'aereo sono saliti i familiari, per un saluto privato, fuori dagli occhi delle telecamere. Due dei figli dei marò hanno salito le scale dell'aereo tenuti per mano dall'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di Stato maggiore della Marina.Nel tardo pomeriggio Latorre e Girone sono stati ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Assieme a loro c'erano il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, il ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, e il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura.L'arcivescovo Soosai Pakiam: «Gesto positivo»L'arcivescovo della chiesa cattolica di Trivandrum, in Kerala, Soosai Pakiam, ha definito un «gesto positivo» la concessione a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di una licenza di due settimane in Italia. «Questo gesto - ha detto il porporato - servirà sicuramente ad aumentare il calore delle relazioni fra i due paesi». Fin dal primo momento in cui è avvenuto l'incidente, l'arcivescovo Soosai Pakiam ne ha seguito gli sviluppi. È anche con lui che si è confrontato in un suo viaggio a maggio scorso in Kerala il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura. Il viaggio visto dall'IndiaLa stampa del Kerala segnala oggi anche le voci di dissenso di sindacati e movimenti, che non avrebbero voluto che l'autorizzazione al viaggio fosse data. The Hindu, che dedica ai marò una spalla della prima, segnala all'interno che due dei principali sindacati del Kerala, il Citu e l'Aituc, hanno pesantemente criticato il governo locale, che non si sarebbe opposto in modo sufficientemente vigoroso all'autorizzazione all'espatrio, rinunciando perfino a fare ricorso all'ordinanza dell'Alta Corte. Da parte sua The Indian Express, che ha in prima una fotonotizia con l'immagine di Latorre e Girone, all'interno riferisce di due differenti iniziative di protesta da parte degli attivisti della Federazione democratica della gioventù dell'India (Dyfi) sia a Kollam davanti al tribunale, sia all'aeroporto di Kochi, lanciando slogan ostili ai marò "responsabili" di aver ucciso due pescatori indiani e mostrando bandiere nere. Alcuni degli attivisti, conclude il giornale, sono stati arrestati per essersi rifiutati di allontanarsi nel quartiere di Kalamassery a Kochi. La gioia per il ritorno a casa, l'attesa dei familiari, gli ultimi adempimenti da sbrigare. E, da Roma, l'offerta di Ignazio La Russa di inserirli "nei migliori posti" in lista del neonato 'Fratelli d'Italia'. Una giornata che sembrava non finire mai ha segnato a Kochi la vigilia della partenza. Il decollo dall'aeroporto keralese è avvenuto nella notte alle 4.55 locali (00.25 italiane) e l'atterraggio a Ciampino è previsto per mezzogiorno. Venerdì il premier Mario Monti, prima di dimettersi, ha lodato i marò come "esempio del rispetto e del servizio più alto verso il paese". Ma l'annuncio destinato a far discutere è stato quello dell'ex ministro della Difesa La Russa, che ha offerto a Latorre e Girone "i nostri posti migliori" in lista in vista delle elezioni.Un annuncio a sorpresa fatto da La Russa nel corso della conferenza stampa in cui è stato battezzato 'Fratelli d'Italia - Centrodestra nazionalé, movimento da lui fondato assieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto. E per la prima volta è scesa in campo anche l'Unione europea, che in un comunicato firmato dall'Alto rappresentante della politica estera, Catherine Ashton, ha assicurato di "accogliere con favore la decisione dell'Alta Corte del Kerala, e di restare impegnata nel caso, in pieno sostegno delle autorità italiane, aspettando il giudizio della Corte Suprema". Tutto questo mentre un drappello composto dai marò, dall'ambasciatore in India Giacomo Sanfelice, dal console generale a Mumbai Giampaolo Cutillo e dal colonnello dei Carabinieri Ruggiero Capodivento lasciava all'alba in auto l'hotel di Fort Kochi verso Kollam. E' in questa città infatti che è aperto il processo di primo grado, mai cominciato, contro i marò, e dove sono custoditi i loro passaporti.All'arrivo hanno trovato una folla di giornalisti, la cui attenzione è stata rilanciata dalla sentenza dell'Alta Corte del Kerala, giudicata dai media troppo morbida verso l'Italia e criticata anche dalle associazioni dei pescatori, che l'hanno considerata un'offesa per le famiglie delle vittime. Dopo aver visionato i documenti relativi alle condizioni poste per la licenza di due settimane in Italia (cauzione di 826.000 euro, dichiarazioni giurate, meccanismi di informazione della polizia indiana), il giudice T.G. Madhu ha restituito i passaporti. E ricordato a Latorre e Girone che dovranno presentarsi a Kollam per l'udienza del processo del 15 gennaio.

 

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