mercoledì 29 settembre 2010
Mozione di sfiducia individuale, opposizioni unite. Il premier telefona ad Alemanno: ho detto a Umberto che deve comportarsi da ministro. Ma il senatur va a Radio Padania e rilancia: «Laggiù si portano via anche i marciapiedi...».
COMMENTA E CONDIVIDI
Assuma un comportamento consono alla sua posizione di ministro della Repubblica. Le affermazioni di Umberto Bossi, ribadite ieri e offensive nei confronti di Roma e dei romani, hanno costretto Silvio Berlusconi a criticare il Senatur, richiamandolo pubblicamente, a causa della protesta del sindaco della capitale Gianni Alemanno. Intanto il Pd insiste sulla decisione di presentare alla Camera una mozione di sfiducia individuale. L’obiettivo dei democratici è costringere ogni singolo deputato di maggioranza a prendere posizione sul ministro leghista (i voti di fiducia sono sempre per chiamata). Come primo risultato ha ottenuto, oltre alla scontata adesione dell’Idv, anche quella dell’Udc, annunciata ieri da Casini, e dell’Api. L’intento di Berlusconi è invece di frenare il malcontento nel suo stesso partito, dove molti non sono più disposti a sottostare alle intemperanze verbali del leader leghista. Allo stesso tempo al premier serviva di dare un segnale di sicurezza all’esterno, in prospettiva della richiesta di fiducia di oggi alla Camera, per dire che lui non è succube della Lega. Così il capo del governo ieri mattina ha telefonato ad Alemanno per scusarsi, per confermare gli impegni su Roma Capitale, anche se non è stato detto apertamente, e «per sdrammatizzare le polemiche». Ha spiegato di aver avuto un colloquio con Bossi, nel quale gli è stato garantito che con «Sono Porci Questi Romani» avrebbe voluto fare «una battuta». Infine ha sottolineato di aver «raccomandato» al ministro «di tenere un comportamento sempre e doverosamente istituzionale».Alemanno si è detto soddisfatto per le garanzie fornite, sottolineando però che il dibattito parlamentare di oggi ha consigliato il premier a non sbilanciarsi. Anche perché Bossi, al contrario di quanto riferito da Berlusconi e da alcuni leghisti, che come Cota hanno insistito nel parlare di «battuta», ha ribadito la sua posizione a Radio Padania, raccogliendo applausi e incitazioni a proseguire sulla strada inaugurata anni fa col famoso «Roma ladrona». Prima anche lui ha detto che era «una battuta», che nei suoi confronti è stata montata una polemica montata ad arte da «sepolcri imbiancati». Poi, però, ha insistito sul concetto che a Roma «se possono ci portano via anche i marciapiedi», ma «il popolo non ne può più di questo ladrocinio... non ha più intenzione di farsi depredare... Noi pretendiamo di essere rispettati». Quindi ha proseguito con la consueta e non velata minaccia dell’insurrezione popolare: «Prima dobbiamo portare a casa, democraticamente, quello che riusciamo, poi, se ci sarà la "sparata" popolare, indipendentemente da me... non so».Dicevamo del Pd. Dopo un vertice Bersani-Letta-Franceschini, lo stesso capogruppo alla Camera ha definito la telefonata ad Alemanno «la solita ipocrisia» del premier nei confronti dell’alleato di governo. «Berlusconi non pensi di cavarsela liquidando le parole di Bossi come una simpatica battuta», ha detto il capogruppo alla Camera. Lo stesso Franceschini è il promotore della mozione di sfiducia individuale nei confronti di Bossi, alla quale è subito arrivato il sostegno di tutte le opposizioni, Udc e Api compresi. Non è escluso il voto favorevole anche dei deputati di Mpa e ci sono esponenti finiani, come Roberto Menia, che sarebbero disposti a votarla. «Mi sembra difficile fare una cosa diversa. Molti nel Pdl saranno in imbarazzo», è stato il commento di Pier Ferdinando Casini. Secondo Savino Pezzotta dell’Udc «Bossi vuole il voto anticipato». Analogo il giudizio di Enrico Letta: «Bossi è già in campagna elettorale».Nella mozione si sostiene che le affermazioni di Bossi «sono incompatibili con la carica di ministro della Repubblica e con l’articolo 54 della Costituzione». Già domani, in conferenza dei capigruppo, il Pd dovrebbe chiedere di calendarizzarla.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: