venerdì 10 maggio 2024
Quattro secoli fa il ritrovamento delle spoglie della giovane che salverà la città dalla peste. Il calendario di eventi in attesa delle celebrazioni di luglio. Le mostre a Palazzo Branciforte
La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Sandro Scalia, Festino di Santa Rosalia, Palermo, 2005

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Sandro Scalia, Festino di Santa Rosalia, Palermo, 2005 - © Sandro Scalia

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"Viva Palermo e santa Rusulia", è l'invocazione urlata a squarciagola dai palermitani per salutare la "Santuzza", il vezzeggiativo con cui si rivolgono alla loro Santa Patrona. Palermo e santa Rosalia. Un legame antico e straordinario, che raggiunge nel 2024 una ricorrenza speciale: i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della santa. Aspettando il mitico “festino” di luglio, il 7 maggio è stato ricordato l’arrivo della peste che nel 1624 infestò la città seminando morte e disperazione. Quel giorno di quattro secoli fa, contro il parere del Senato, un vascello della "redenzione delli cattivi" (il riscatto dei cristiani prigionieri degli "infedeli") partito da Barbarìa (Tunisi) attraccò al Porto di Palermo al comando di un moro chiamato Maometto Cavalà e carico di "cori pilusi, cordoame, rascie, riso, dattoli, passole e scagliola", ovvero pelli da conciare, corde di juta, formaggi, ovviamente riso, datteri, uva passa e miglio (il racconto è di uno dei "cronisti" del tempo, Gianfrancesco D'Aurìa). Con la nave arrivò appunto il contagio. Quel giorno inizia in qualche modo anche la storia di Rosalia Sinibaldi, la giovane devota siciliana che diverrà Santa. I suoi resti vennero trovati in una grotta sul monte Pellegrino: portati in città girarono per le strade di Palermo in coincidenza con la fine del contagio. A lei la tradizione attribuisce a liberazione dalla peste nera. Sul luogo del ritrovamento venne eretto un santuario, ancora oggi meta di pellegrinaggio e di turismo, e dal 14 luglio del 1624, Palermo iniziò a festeggiare la sua santa patrona con l’incredibile “festino”.

La mostra 'Rosalia 400' a Palazzo Branciforte: Fabio Sgroi, la Grotta del Santuario di Santa Rosalia al Monte Pellegrino, 1996

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Fabio Sgroi, la Grotta del Santuario di Santa Rosalia al Monte Pellegrino, 1996 - © Fabio Sgroi

Al Molo Sud la Vm Agency Group e il Comitato Amiche Devote di Santa Rosalia l’altro giorno, in coincidenza con l’anniversario, hanno proposto una performance artistica: per rievocare l'approdo di un'imbarcazione dalla quale è scesa, simbolicamente, la peste nera attraverso le movenze della danzatrice Federica Marullo, sulle musiche di Giuseppe Mazzamuto. Don Natale Fiorentino, reggente del Santuario Santa Rosalia a Monte Pellegrino, prima di leggere la preghiera per Santa Rosalia dell’arcivescovo, Corrado Lorefice, ha ricordato che quella peste che rivelò Santa Rosalia a Palermo ha oggi un’altra forma, un altro nome, per questo la Santuzza non è una protettrice legata al passato ma una santa a cui affidarsi per le pesti di oggi, dalla criminalità e la droga alla guerra.

La mostra 'Rosalia 400' a Palazzo Branciforte: Letizia Battaglia, Festino

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Letizia Battaglia, Festino - © Letizia Battaglia

L’anniversario è l’occasione per scoprire una Palermo ricca di iniziative e di narrazioni. Il Comune ha presentato un calendario di eventi e iniziative culturali che, a partire da maggio sino ai primi mesi del 2025, celebrerà la Santuzza. “La valorizzazione di questo anno giubilare – ha detto il sindaco, Roberto Lagalla – vuole non solo confermare l'atto di fede, ma vuole anche essere la promozione della città, afflitta da pesti moderne che vogliamo superare. Palermo vuole cambiare ragione sociale, non più etichettata in negativo con la mafia. C'è stata una lotta per affermare legalità e trasparenza che va riaffermata giorno per giorno, e che ci spinge a recuperare per la città una dimensione internazionale".

La mostra 'Rosalia 400' a Palazzo Branciforte: Melo Minnella, 'Calia e Simenza'

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Melo Minnella, "Calia e Simenza" - © Melo Minnella

Ed ecco pronto un fitto cartellone tra spettacoli, mostre, concerti, percorsi enogastronomici, convegni e cammini spirituali attraverso cui la città di Palermo e il suo territorio si racconteranno ai visitatori durante l'anno rosaliano. Una narrazione a più voci che renderà omaggio al patrimonio culturale, storico e paesaggistico del capoluogo siciliano. L'appuntamento con la tradizione arriverà il 14 luglio con 'Il Festino di Santa Rosalia': quattro tappe nel cuore di Palermo tra immagini, musica, esibizioni artistiche evocative dedicate alla Santuzza, che sfilerà a bordo di un Carro allegorico che quest'anno racconterà la Speranza attraverso spettacoli inediti e di grande attrazione. Il percorso inizierà da Palazzo Reale, per poi sostare davanti alla Cattedrale, attraversare i Quattro Canti e giungere sino a Porta Felice, dove si svolgerà lo spettacolo finale, concluso dai tradizionali fuochi d'artificio. Il giorno dopo, 15 luglio, la Solenne processione lungo in Cassaro nel giorno del ritrovamento delle spoglie mortali della Santuzza (15 luglio 1624). “L'acchianata delle Rosalie” si percorre nella notte tra il 3 e il 4 settembre lungo la Scala Vecchia che, dai piedi di Monte Pellegrino, conduce al Santuario di Santa Rosalia. Anche in questa data migliaia di devoti si riuniscono per condividere un momento di preghiera e di festa.

La mostra 'Rosalia 400' a Palazzo Branciforte: Letizia Battaglia, Festino

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Letizia Battaglia, Festino - © Letizia Battaglia

In attesa del Festino e durante quei giorni merita certamente una sosta lo straordinario progetto “Rosalia400” della Fondazione Sicilia a Palazzo Branciforte, con la direzione artistica di Laura Barreca, realizzato con il sostegno europeo di Changes: Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Society Pnrr (2023-2025), a sostegno di iniziative partecipative e inclusive. Il progetto, partito a marzo e aperto fino al 29 settembre, interessa la quasi totalità degli ambienti espositivi del palazzo, a partire dallo straordinario monumento del Monte dei Pegni di Santa Rosalia, una complessa architettura lignea che si estende per un’intera ala del palazzo, un luogo fondamentale che nella storia della città ha rappresentato la speranza dei palermitani. Qui, infatti, a partire dai primi anni dell’Ottocento, i più poveri depositavano beni di varia natura in cambio di denaro. Il Monte dei Pegni, riportato a “spazio della memoria” dal progetto di Gae Aulenti, continua a custodire un patrimonio immateriale di umanità, oltre ad essere un monumento architettonico di straordinario valore. Per l’occasione ospita un’installazione sonora con un racconto inedito scritto e narrato da Dacia Maraini. Un’opera narrativa (audio-walk), sulla figura di Santa Rosalia che accoglie i visitatori in una coinvolgente esperienza d’ascolto, sollecitando una riflessione profonda sul rapporto con la recente pandemia e sull’attualità: una lettera sulla relazione con la natura e con gli esseri viventi, scritta da una delle protagoniste più sensibili della letteratura italiana contemporanea, in grado di unire la potenza della narrazione con l’atmosfera carica di suggestione del Monte dei Pegni. Il testo è tradotto e narrato in inglese da Flora Pitrolo con il sound design di Robert Jack. All’interno dello spazio è esposta la scultura di Santa Rosalia (XVIII secolo) in alabastro, realizzata da Giacomo Tartaglia e custodita nella Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani.

Cuore del progetto, la mostra Il Carro, la Festa, la Santa, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, nella Sala della Cavallerizza: la narrazione di una storia complessa legata non solo alla Santa, ma al Festino, la tradizione religiosa e devozionale, e il contesto sociale, culturale, storico, antropologico che nel corso di quattro secoli hanno generato una profonda affezione popolare. Da vedere una selezione di stupende fotografie dei festini di Letizia Battaglia, Fabio Lombardo, Melo Minella, Sandro Scalia, Fabio Sgroi, manifesti storici, immagini d’epoca, e ancora ricostruzioni sull’evoluzione del carro e sugli “apparati effimeri” della festa realizzati dagli allievi del corso di Progettazione degli Allestimenti e del corso di Design Grafico. In mostra inoltre l’opera video I Triunfi di Palermo (2001) di Salvo Cuccia, realizzata con immagini girate a infrarosso dall’autore nelle notti dal 3 al 7 settembre 2001 durante la tradizionale salita, l’acchianata, al Montepellegrino, per il pellegrinaggio al Santuario di Santa Rosalia; e la maquette della Parata Kounellis, carro storico di Santa Rosalia, ideato nel 2007 dall’artista greco Jannis Kounellis, che scelse di rivestire la vela con pietre Swarovski, creato con la Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, sotto la guida del professore Fabrizio Lupo.

La mostra 'Rosalia 400' a Palazzo Branciforte: Mimmo Cuticchio, la Storia di Santa Rosalia, 2024

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Mimmo Cuticchio, la Storia di Santa Rosalia, 2024 - Foto Ufficio Stampa

Spicca all’interno della corte del Palazzo, l’installazione Viva Palermo, di Domenico Pellegrino, l’artista che si esprime utilizzando la tecnica delle luminarie, in un progetto che ha vede la partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla/Arenella” di Palermo. L’opera è orchestrata in un racconto che esprime temi come la rinascita e la resilienza, la resistenza e la devozione, con elementi presi in prestito dall’iconografia della città di Palermo. L’urlo è la parte salvifica, l’urlo di gioia di chi si salva dalla peste, l’urlo di chi segna un gol, l’urlo è felicità. Quindi per identificare questa rinascita, l’artista ha rappresentato il mercato siciliano in cui l’abbanniata è il tradizionale e gioioso richiamo popolare.

La mostra 'Rosalia 400' a Palazzo Branciforte: Salvo Cuccia, 'I Triunfi di Palermo', 2024, video a immagini infrarosso girato nelle notti dal 3 al 7 settembre 2001, durante la tradizionale “acchianata” su Montepellegrino per il pellegrinaggio al Santuario di Santa Rosalia

La mostra "Rosalia 400" a Palazzo Branciforte: Salvo Cuccia, "I Triunfi di Palermo", 2024, video a immagini infrarosso girato nelle notti dal 3 al 7 settembre 2001, durante la tradizionale “acchianata” su Montepellegrino per il pellegrinaggio al Santuario di Santa Rosalia - © Salvo Cuccia

E poi c'è il film Palermo sospesa, 2020 di Costanza Quatriglio, proiettato nelle Sale dei 99 del Centro Sperimentale di Cinematografia-Sede Sicilia, che racconta la Palermo privata della consueta processione in onore di Santa Rosalia a causa delle regole di prevenzione da contagio da Coronavirus; e la Storia di Santa Rosalia, un documento filmato dello spettacolo sulla storia della santuzza palermitana, ideato e realizzato da Mimmo Cuticchio e dall’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, Monte dei Pegni di Santa Rosalia. Il maestro Mimmo Cuticchio ricostruisce e rimette in scena lo spettacolo sulla storia della vita di Santa Rosalia sull’antica sceneggiatura dell’opera del teatro dei pupi del padre Giacomo. Realizzato con 105 pupi e con le musiche tradizionali, è stato ripreso e montato da Roberto Salvaggio in un video che sarà esposto accanto ai teatrini con scene della vita della Santa Patrona di Palermo allestite al Monte dei pegni. Lo spettacolo del teatro dei pupi della Storia di Santa Rosalia verrà presentato al pubblico per tre volte nel corso del 2024 (12, 13 luglio, 4 settembre ore 18.30 presso il Teatro dei Pupi, Via Bara all’OIivella, 95 – ingresso gratuito solo su prenotazione 091-323400 - pupi@figlidartecuticchio.com fino ad esaurimento posti) con l’obiettivo di disseminare la storia della Santa, il culto e la devozione attraverso il linguaggio tradizionale del teatro dell’opera dei pupi.

Un viaggio alla scoperta della Santuzza, che merita un volo a Palermo. Fra fede, devozione, tradizione, ma anche arte e spettacolo. La storia di un legame lungo 400 anni.

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