venerdì 2 agosto 2013
Il commissario straordinario Goffredo Sottile ha convocato per questa mattina un tavolo tecnico con i rappresentanti di Comune, Provincia, Regione e Ama. Urge trovare una soluzione perché la discarica di Malagrotta dovrà essere chiusa, improrogabilmente, entro il 30 settembre. Continuano le manifestazioni di protesta.​
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​Si accelerano i tempi per trovare una soluzione per il caos rifiuti a Roma. Su sollecitazione del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, il commissario straordinario Goffredo Sottile ha convocato per questa mattina un tavolo tecnico coi rappresentanti di Comune, Provincia, Regione e Ama. La conferma che i tempi ormai sono strettissimi perché, come ha ricordato, «Roma rischia l’emergenza e il Paese una nuova procedura d’infrazione da parte dell’Europa». Una convocazione che viene incontro alla richieste di chiarimenti e approfondimenti avanzate dal sindaco, Ignazio Marino, ma senza dilatare troppo i tempi. Ricordiamo che proprio il ministro mercoledì aveva inviato a Marino, al governatore Zingaretti e alla Provincia, una lettera in cui dava 72 ore di tempo per dare un «parere formale» alla relazione del commissario Sottile, inviata insieme alla lettera, sul nuovo sito individuato sulla via Ardeatina per sostituire la discarica di Malagrotta che dovrà essere chiusa, improrogabilmente, il 30 settembre. Nella lettera, inoltre, il ministro ricordava che la relazione era stata «elaborata sulla base delle risultanze del tavolo tecnico congiunto composto da Comune, Provincia e Regione». Nell’ipotesi «del venir meno del consenso», aveva concluso, «il processo di collaborazione si rivelerebbe infruttuoso» e la palla passerebbe agli enti locali.Mentre non si placano le proteste, con manifestazioni, di alcune centinaia di abitanti della zona, il sindaco sembra prendere tempo. «Stiamo studiando e l’assessore all’Ambiente sta analizzando con cura la documentazione del commissario Sottile. Credo che nell’arco di 72 ore i tecnici di Regione e Comune avranno terminato le loro valutazioni e prenderemo serenamente tutti insieme una decisione». Le stesse 72 ore dell’ultimatum di Orlando. Il quale da un lato assicura che «non ci saranno atti di prevaricazione» e «tutte le scelte saranno concordate». Ma poi aggiunge che «gli enti locali sono nelle condizioni di scegliere ed è importante che lo facciano». E per non lasciare alibi decide di far riconvocare da Sottile il tavolo tecnico, lo stesso che ha predisposto la relazione sul nuovo sito. Insomma "avanti tutta".
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