«Non parlo, però dentro ho molte parole»
Vent’anni, un sorrisone, tre grandi amori e l’autismo. Mamma e papà sono fieri: “Gli ho sempre detto che è una grazia e non è mai stato una disgrazia”

La mette subito in chiaro: “Non parlo. Però dentro ho molte parole”. Andrea ha vent’anni, un sorrisone, tre grandi amori e l’autismo. Mamma e papà sono fieri: “Gli ho sempre detto che è una grazia e non è mai stato una disgrazia”, spiega Lucilla Conte (la madre). E Matteo Maffia (il padre) usa due parole: “Un dono”. Le stesse di Rita Fazioli, il medico che segue Andrea: “Un dono per la sua sensibilità e la sua capacità di leggerti nel cuore”.
Lui scrive, il comunicatore vocale parla per lui. Andrea ne ha passate tante, la sua più grande sofferenza è che “nessun amico mi invita”, eppure è certo che “in ciascuno c’è qualcosa di buono”, poi aggiunge: “La mia sofferenza mi ha forgiato”. E ancora, rivolgendosi al suo intervistatore: “Tu sei un marpione”… Gran risata d’entrambi.
I suoi amori? “Mi piace molto scrivere”, tanto che vuol fare il giornalista. Adora Gino Bartali e la bici: “La definisco la parola che non ho, quando sono in sella, l’autismo è fritto”. Infine, Melissa: “Un fiore nel deserto”. Mamma e papà sorridono.
Se Andrea potesse dire qualcosa a chi vive una grande difficoltà? “Comprati una bicicletta e non smettere di sognare, che la vita è meravigliosa”.
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