Chi vincerà le elezioni? I media americani d'ora in poi si affideranno alle scommesse
Accordo di Cnn e Cbnc con la piattaforma Kalshi: un mercato volatile e facilmente manipolabile. Così si rinuncia all'autorità un tempo riservata ai sondaggi politici

«Le possibilità dei Democratici di conquistare la Camera nel 2026 sono crollate, mentre le possibilità dei Repubblicani sono salite alle stelle negli ultimi 6 mesi». Questo è un post su X di Harry Enten, il capo analista dati della Cnn, specializzato in sondaggi e reportage basati sulla probabilità. E dopo averlo letto, il primo pensiero è stato facilmente che la tv americana avesse tratto queste sue conclusioni dai sondaggi politici, il metodo imperfetto ma collaudato con cui i politologi cercano di capire da che parte tira il vento quando si va al voto o ci si avvicina alle elezioni di metà mandato (come in questo caso). Invece, il canale all news americano ha tratto questi dati da Kalshi, una piattaforma di mercato predittivo che accetta scommesse su un’ampia varietà di risultati di eventi futuri, dallo sport alle elezioni politiche. È considerata una delle più grandi aziende al mondo nel mercato dei pronostici e si basa sul trading di prediction contracts, ossia di contratti di previsione, che vengono scambiati su un mercato aperto e il cui prezzo varia per lo stesso motivo per cui varia qualsiasi asset finanziario: domanda e offerta. In altre parole, quel post della Cnn secondo cui le probabilità dei Democratici sono “crollate” non si basava sui dati dei sondaggi, ma su come le persone sulla piattaforma Kalshi stavano scommettendo riguardo all’esito delle elezioni americane e, dunque, su come i medesimi scomettitori stessero pensando che andassero le cose.
Va detto che i mercati delle previsioni politiche esistono da decenni, ma negli ultimi tempi hanno raggiunto una visibilità e un’importanza senza precedenti negli States. Kalshi a dicembre ha raccolto un round di finanziamento da 1 miliardo di dollari con una valutazione di 11 miliardi di dollari. Secondo alcuni dati riportati dal New York Times, a novembre scorso Kalshi aveva gestito un volume record di scambi pari a circa 5,8 miliardi di dollari, con aumento del 32% rispetto a ottobre. E assieme a lei, le prime quattro piattaforme rivali registravano collettivamente un volume di scambi settimanale di diversi miliardi di dollari. La Cnn è stata solo «la prima grande rete di informazione ad adottare i mercati predittivi di Kalshi», portando nel suo giornalismo quei dati, e trasmettendoli poi attraverso canali televisivi, digitali e pagine social. A ruota anche il canale americano di notizie economiche Cnbc, che ha siglato una partnership con Kalshi e integrerà i dati legati ai prediction contracts nella propria copertura mediatica futura.
«La nostra visione a lungo termine è quella di finanziarizzare tutto» ha spiegato il ceo e co-fondatore, Tarek Mansour, e intanto navigando su Kalshi si trovano dati predittivi su temi decisamente pop come «Quali canzoni raggiungeranno 1 miliardo di streaming su Spotify quest’anno?» o «Quale sarà il miglior videogioco del 2025?», ma anche domande che hanno una dimensione tragica e umana enorme, che sembra assurdo anche solo pensare di poterci scommetterci sopra: «L’Ipc (uno strumento di classificazione integrata della sicurezza alimentare, ndr) classificherà Gaza come zona colpita dalla carestia quest’anno?», fatto poi realmente avvenuto. Tornando alle partnership con i media americani, il ceo Mansour è convinto che «grazie all’accesso ai dati predittivi la Cnn e in futuro altre redazioni e giornalisti potranno aiutare il pubblico a interpretare con maggiore accuratezza cosa potrebbe accadere in futuro». Restano delle criticità enormi, di fatto, Cnn e Cnbc stanno dando a Kalshi, che per il suo funzionamento non è altro che un mercato di previsioni volatile e facilmente manipolabile, quell’autorità che un tempo riservavano ai sondaggi veri e propri. Di fatto, svendendo la propria autorevolezza e non si sa neppure a che prezzo, visto che l’accordo con Cnn non è trasparente, nemmeno in termini economici. Inoltre, come riporta la rivista americana Slate, in un’analisi del giornalista e podcaster Alex Kirshner, la posizione non ufficiale dell’attuale governo degli Stati Uniti è che Kalshi e chi vi opera possa fare ciò che vuole: di fatto, non imponendo alcuna restrizione all’insider trading su questi mercati, allora questo modo di predire e analizzare la realtà desta più di qualche preoccupazione.
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