venerdì 21 febbraio 2014
Bloccato il provvedimento nel decreto "salva Roma" che allungava i tempi del condono ai concessionari ancora in ritardo sulla mega-sanatoria.
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Era un uovo "regalo" per gli imprenditori delle slot, in particolare per quelli che ancora non hanno aderito alla mega sanatoria. Ma anche per le casse dello Stato. Con l’allungamento dei termini e l’ampliamento dello stesso condono anche ai concessionari che ancora non hanno aderito. Ma il "regalo" è stato bloccato in commissione Bilancio del Senato. Ancora una volta un emendamento, ancora una volta presentato nel decreto "salva Roma". Presentato dal Ncd in commissione, approvato dopo l’okay del governo ma poi ritirato poche ore prima del passaggio in aula del decreto. Un ritiro chiesto dal Pd, dopo l’intervento del capogruppo Luigi Zanda, e al quale a quel punto hanno dato il consenso tutti i gruppi. Ma il capogruppo in commissione del Ncd, l’ex sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì, nega che l’emendamento riguardasse i concessionari e rivela che comunque la proposta «era già stata approvata nel precedente decreto legge». Quello poi decaduto. E questa è una novità visto che nessuno se ne era accorto mentre aveva provocato molte proteste l’altro emendamento targato Ncd (Renzi lo definì «una porcata») ma ispirato dal sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti. Emendamento che da un lato penalizzava i comuni "antislot" e dall’altra veniva incontro ai concessionari "irregolari", prorogando la concessione di 90 giorni in caso di revoca per colpa, comprese le interdittive antimafia.Decaduto il decreto, anche dell’emendamento si sono perse le tracce. Ma è comparso quello che interviene sulla sanatoria. Si tratta dello sconto che il governo aveva inserito nel decreto Imu del luglio 2013 che, come abbiamo più volte scritto, riduceva ad appena il 25% (poi sceso al 20%) la megamulta da 2,5 miliardi inflitta dalla Corte dei Conti alle dieci concessionarie di "macchinette" per averle tenute scollegate dal sistema di controllo dei Monopoli dal settembre 2004 al gennaio 2007. Un ulteriore sconto, visto che il primo conteggio dei magistrati contabili era arrivato a 98,5 miliardi.Ma, evidentemente, neanche il "regalo" del governo, alla ricerca della copertura in tempi rapidi per l’abrogazione dell’Imu è stato sufficiente per il mondo dell’azzardo. Infatti solo sei concessionari (Cogetech, Cirsa, Gamenet, GTech, Sisal e Snai) hanno aderito alla sanatoria entro il termine previsto del 15 ottobre 2013 (tempi stretti, appunto), mentre le altre quattro (Bplus, Hbg, Gmatica e Codere) non lo hanno fatto nei termini e sono in attesa dell’appello. Ed ecco arrivare il nuovo emendamento che voleva prorogare al 15 marzo il termine per aderire alla sanatoria, estendendo la possibilità anche «ai giudizi di revocazione pendenti in Corte d’Appello». Sembra una fotografia della situazione appena descritta. Anche perché almeno due delle quattro società ancora non "sanate" (Bplus e Hbg) sarebbe intenzionate ad aderire. Ma i termini sono scaduti da quattro mesi. L’emendamento sarebbe stato davvero un bel "regalo". Ma anche per le casse dello Stato, visto che alle previsioni di entrate di 600 milioni mancano i 260 delle società che ancora non hanno aderito. La riapertura dei termini e l’ampliamento delle condizioni poteva far sperare.
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