martedì 31 agosto 2021
L'infettivologo genovese Bassetti minacciato sui social, 8 denunciati. Violenze durante i sit-in. Domani previsti blocchi dei treni in 55 stazioni, sindacati contrari
Protesta contro il Green Pass a Torino

Protesta contro il Green Pass a Torino - Ansa

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È partita l’offensiva dei “No Vax”. Domani scatta l’obbligo del Green Pass per i viaggiatori di treni, navi e aerei e le proteste di piazza promosse negli ultimi giorni dal variegato movimento dei contrari al provvedimento sono sfociate spesso, purtroppo, in atti di violenza e intolleranza. Presi di mira medici, giornalisti e organizzazioni politiche che si sono schierate a favore del documento.

«Il clima è diventato insostenibile» denuncia Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Matteo di Genova che l’altra sera è stato inseguito sin sotto casa e minacciato da un 46enne che, riprendendolo col telefonino gli ha urlato contro: «Ci ucciderete tutti con questi vaccini e ve la faremo pagare». «Continuo a ricevere insulti ogni giorno: su una chat di Telegram mi hanno attaccato duramente e hanno fatto girare il mio cellulare: sono stato riempito di messaggi e telefonate di insulti con minacce a me e alla mia famiglia. Non è possibile che mi debba guardare le spalle appena esco di casa per evitare che non accada nulla di violento». Bassetti chiede quindi «una presa di posizione forte, e al più presto, da parte della magistratura per perseguire questi reati» e che, ha aggiunto l’infettivologo «ci sia un’azione a difesa di chi ha messo la faccia a favore dei vaccini». A questo proposito, oggi sono state identificate e denunciate dalla Digos 8 persone per le minacce via social a Bassetti. Anche altri esperti, come l'infettivologo Massimo Galli e il professor Walter Ricciardi, hanno segnalato minacce e insulti dai social. "Quella chat no vax è un'associazione a delinquere", ha detto Ricciardi.

Oggi è stata anche la volta dei politici. Nel mirino in particolare Luigi Di Maio, con minacce apparse su alcune chat Telegram: "Un altro infame da giustiziare", "è necessario il piombo", "devi crepare". A scatenare l'odio le dichiarazioni rese nell'ultimo periodo da Di Maio a favore della campagna vaccinale. Il ministro era tornato sul tema proprio in questi giorni, sottolineando come "non solo tutto l'arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti No Vax, che stanno manifestando con forme inaccettabili. Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche: non bisogna soffiare sul fuoco".

Sabato a Roma la giornalista di RaiNews 24 Antonella Alba è stata strattonata e minacciata da una giovane partecipante al corteo dei “No Green Pass”, al grido di «giornalista terrorista, ti spacchiamo la testa», e solo perché indossava per strada la mascherina. Le è stato strappato il cellulare di mano e nella colluttazione ha riportato lievi ferite. L’intervento di un poliziotto l’ha salvata da un possibile linciaggio. Lo stesso rischio ha corso Francesco Giovannetti de La Repubblica che stava realizzando un servizio video davanti alla sede del Miur in viale Trastevere durante un sit-in di docenti e personale Ata contro il “lasciapassare dei vaccinati” richiesto nelle scuole: ha ricevuto da un manifestante minacce di morte («ti taglio la gola se non te ne vai») a cui è seguita una raffica di 4-5 pugni in faccia finché qualcuno non è intervenuto per separarlo dall’aggressore. Il cronista è stato portato all’ospedale Fatebenefratelli mentre l’autore dell’attacco è stato fermato dalle forze dell’ordine: si tratta di un collaboratore scolastico precario di 57 anni, al quale è stato sospeso il porto d’armi. Gli altri manifestanti si sono dissociati dall’azione violenta e hanno chiesto scusa al giornalista.

E, sempre sabato, a Milano, è stato preso d’assalto il gazebo elettorale del Movimento Cinque Stelle sui Navigli: una cinquantina di persone al grido di «traditori, vergogna!» hanno stracciato volantini a sostegno della candidata sindaca Layla Pavone buttando all’aria il tavolo e le sedie, e cercando di distruggere la struttura. Il raid è avvenuto al termine del corteo (non autorizzato) nelle vie della città, al quale hanno partecipato circa tremila persone le quali hanno tentato di arrivare fino alla stazione di Porta Genova, forse per fermare i treni e boicottare l’introduzione del certificato verde per i passeggeri dei Frecciarossa. Contro gli aggressori la procura ha ipotizzato i reati di danneggiamento e «attentato contro i diritti politici del cittadino»: per adesso sono due gli indagati, un uomo di 46 anni con precedenti penali, e una donna di 34, ma la lista potrebbe allungarsi. Del caso si occupa ora anche il capo del pool antiterrorismo della Digos, Alberto Nobili.

Ma chi sono i “No Green Pass”? Quasi sempre sono anche “No Vax”, comunque una galassia composita che comprende anarchici, i fascisti di Forza Nuova, e un nutrito gruppo di “cani sciolti” riunito attraverso Telegram, il social da cui spesso partono invettive a personaggi che si dichiarano favorevoli alle norme che impongono di esibire la “carta verde” dei vaccinati nei locali pubblici e nelle scuole.

La loro ultima sfida, adesso, è bloccare i treni a lunga percorrenza. Per domani pomeriggio sono stati annunciati sit-in di protesta contro il «passaporto schiavitù» in 55 stazioni ferroviarie di tutta Italia, da Milano Porta Garibaldi a Torino Porta Nuova, da Roma Tiburtina a Bologna Centrale, passando per Firenze, Brescia, Genova Principe, Bari, Caserta e Reggio Calabria. Il grido di battaglia lanciato dai “ribelli del vaccino” sarà: «Basta dittatura».

I sindacati hanno espresso contrarietà all'iniziativa."Diciamo no alle minacce di bloccare i treni domani, 1 settembre, nelle maggiori stazioni italiane". Ad affermarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che "auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta". Secondo le organizzazioni sindacali: "i rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti".

"Il trasporto ferroviario - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - è un servizio pubblico essenziale, (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero) che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico. Il vaccino - affermano infine i sindacati - fino a questo momento è l'unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza".


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