sabato 30 aprile 2016
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ROMA «Sensibilizzazione», «ricerca» e «assicurare l’accesso alle cure». Sono queste tre strade che possono portare a una soluzione al dramma delle malattie rare, un flagello che colpisce tantissime persone. Le ha indicate papa Francesco ricevendo ieri in udienza i partecipanti alla III Conferenza Internazionale di Medicina Rigenerativa dal titolo “Cellular horizons: how science, technology, information and communication will impact society”, promossa e organizzata dal pontificio Consiglio della Cultura e da diversi partner, tra cui la Stem For Life Foundation. Riguardo alla sensibilizzazione il Pontefice ha esortato a rendere noto «su scala mondiale» il problema delle malattie rare. «È di fondamentale importanza – ha osservato – promuovere nella società la crescita del livello di empatia, affinché nessuno rimanga indifferente alle invocazioni di aiuto del prossimo, anche quando è afflitto da una malattia rara». «Sappiamo – ha aggiunto – che talvolta non è possibile trovare soluzioni rapide a patologie complesse, ma sempre si può rispondere con sollecitudine a queste persone, che spesso si sentono abbandonate e trascurate ». Papa Francesco ha quindi ribadito la necessità di una ricerca che abbia «un fondamentale riferimento all’etica» e il «rispetto per la vita umana». «Infatti, – ha sottolineato – anche la ricerca, sia in ambito accademico che industriale, richiede una costante attenzione alle questioni morali per essere strumento di tutela della vita e della dignità della persona umana». Nel suo discorso il Pontefice ha dapprima osservato che ai pazienti delle malattie rare spesso «non si presta sufficiente attenzione, perché non si intravede un consistente ritorno economico dagli investimenti fatti in loro favore ». E quindi richiamando «con forza» quanto già scritto nell’Evangelii gaudium, ha ribadito che «bisogna opporsi a 'un’economia dell’esclusione e della inequità', che semina vittime quando il meccanismo del profitto prevale sul valore della vita umana». «Questa – ha riaffermato – è la ragione per cui alla globalizzazione dell’indifferenza bisogna contrapporre la globalizzazione dell’empatia». Ecco quindi che occorre «incrementare le risorse per la ricerca» e «promuovere l’adeguamento legislativo e il cambio del paradigma economico, affinché sia privilegiata la persona umana». Papa Francesco è stato accolto con un saluto del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, che ha rilevato la presenza al convegno di «donne e uomini da continenti diversi, da differenti confessioni religiose, o semplicemente aperti ai grandi valori universali». Il porporato ha anche ricordato che esistono «seimila malattie rare» che colpiscono «almeno 300 milioni di persone nel mondo», e ha citato i bimbi malati e la riflessione filosofica e teologica sul «nascere malati e quindi sul dolore innocente». Al Convegno ha preso la parola anche il vicepresidente Usa Joe Biden che nel corso del suo intervento ha ringraziato Papa Francesco per come gli è stato vicino nel momento della scomparsa del figlio Beau, morto a 46 anni lo scorso anno per un cancro al cervello. Biden, che è cattolico, ha avuto modo di stringere la mano al Pontefice e successivamente è stato ricevuto dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. © RIPRODUZIONE RISERVATA Salute
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