martedì 11 giugno 2019
Conte e Di Maio escludono interventi in corso d'anno. "Non credo che l'Ue andrà fino in fondo" sulla procedura, ha affermato il leader M5s. Ma Tria avverte: stabilità finanziaria imprescindibile
"No a manovre recessive"
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No manovre correttive e a interventi recessivi sui conti pubblici. "Non credo che l'Ue andrà fino in fondo", ha affermato questa mattina Di Maio all'indomani del vertice di ieri notte con Conte e Salvini. L'obiettivo condiviso, secondo il leader del M5s, è ridurre le tasse e far approvare la legge sul salario minimo. "C'è tregua se si lavora per gli interessi degli italiani e non si vivacchia" ha aggiunto.

"Resta ancora molto da fare per rilanciare in modo vigoroso la produttività e la crescita gli investimenti. C'è stata una pausa ma da ieri ci siamo messi a lavoro, ci saranno ulteriori incontri nei prossimi giorni per proseguire l'azione di rilancio", ha commentato questa mattina il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo all'assemblea di Assonime, escludendo a sua volta una manovra per correggere il deficit: "È ragionevole ritenere che non sia necessaria una correzione in corso d'opera delle nostre finanze pubbliche che sarebbe anzi dannosa in un momento in cui il Paese sta riuscendo con fatica a rialzarsi dopo il rallentamento dovuto alla guerra dei dazi". Conte ha aggiunto che "una procedura di infrazione sarebbe estremamente dannosa sia per le prospettive di crescita del nostro Paese che per l'intera Eurozona. L'impegno del Governo è quello di concordare con i partner europei un percorso credibile di riduzione del debito, nel segno della sostenibilità sociale e senza attuare manovre recessive".

Mentre il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a proposito delle procedura Ue sul debito ha sottolineato che "la stabilità finanziaria è un obiettivo imprescindibile" e che "il governo è determinato a centrare gli obiettivi adottando là dove necessario le iniziative adeguate".

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