giovedì 13 luglio 2023
Il Gruppo San Donato, primo operatore del Paese, stringe accordi per la costruzione e la gestione di ospedali dall’Arabia alla Tunisia. E intanto avvia progetti nel Sud: si parte dalla Sicilia
Il progetto dello studentato del Gruppo San Donato che sarà realizzato a Milano

Il progetto dello studentato del Gruppo San Donato che sarà realizzato a Milano - Ufficio stampa Gsd

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La costruzione di quattro ospedali a Bassora e del nosocomio militare di Bagdad, la gestione di quello da 500 posti letto a Najaf, in Iraq; la presa in carico dell’ospedale Sheikh Zayed al Cairo e di un altro a Tripoli; la consulenza al governo dell’Arabia Saudita per la riforma del sistema sanitario nazionale; l’accordo con il ministero della Salute tunisino per inserire 100 infermieri all’anno negli ospedali italiani (al momento ne sono entrati 28): progetti che dicono solo in parte del processo di internazionalizzazione del Gruppo San Donato (Gsd), l’operatore leader della sanità italiana, che «vuole esportare qualità e competenze del made in Italy», per dirla con le parole del vicepresidente Kamel Ghribi, «in sempre più Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente». Realtà nelle quali il Gruppo sta aprendo anche numerose “smart clinic” (saranno 18, in totale, le inaugurazioni tra il 2023 e il 2024) e dalle quali sta attirando pazienti privati in Italia. Quelli internazionali hanno oggi un peso del 7%. «Costituiranno presto il 10% del giro di affari totale. Li stiamo strappando agli Usa, alla Gran Bretagna, alla Germania – aggiunge l’altro vicepresidente di Gsd, Paolo Rotelli, nella conferenza stampa convocata per il bilancio 2022 e per illustrare i progetti futuri -. Vengono da noi perché si fidano di un Gruppo altamente competitivo. In 6 mesi il volume di affari, solo di questo segmento di assistiti, ammonta a 49 milioni di euro».

A proposito di estero: «Guardiamo anche altrove – dice Rotelli -. Siamo già pronti a farci avanti per progettare e ricostruire le strutture sanitarie ucraine distrutte dalla guerra». Offrendo un servizio chiavi in mano, visto che il Gsd, affiancato dalla società Gksd Investment Holding (di cui è presidente Ghribi), «in un’ottica di “one company”, valorizza il know-how del Gsd associandolo ad altre competenze, quali l’engineering, l’edile, l’energy, la consulenza strategica, divenendo di fatto il motore delle attività internazionali. Spesso – evidenzia Ghribi – sono i governi a cercarci per chiedere i nostri servizi. Mi piace anche sottolineare che è nostra intenzione portare la pace anche attraverso la sanità, esportando cure». Concetto ripreso dal presidente del Gsd, Angelino Alfano: «Attraverso la sanità vogliamo anche essere un canale di diplomazia nei rapporti con l'estero».

Per il Gsd, che annuncia la creazione di uno studentato per 450 universitari a Milano nell’area occupata fino al 2022 dall’ospedale Galeazzi per un investimento di circa 60 milioni, il bilancio 2022 si chiude con un fatturato record di 1,88 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto al 2021, a testimonianza, rimarca il presidente Angelino Alfano, dell’«ottima ripresa dell'attività sanitaria con il risolversi della pandemia. Al netto dei rimborsi Covid, nel 2022 il valore dei ricavi è cresciuto di oltre l'11%». Sono 5,4 milioni i pazienti trattati nell'ultimo anno nelle 54 strutture sanitarie del Gruppo (di cui 18 ospedali), che conta più di 7.000 medici, 5.566 posti letto e 18.240 collaboratori complessivi, di cui il 60% sono donne. Novità anche nell’assetto societerio: Velca spa, presieduta da Alfano, e con vicepresidenti Ghribi e Paolo Rotelli, partecipata al 100% dalla Papiniano spa, diventa la holding alla quale fanno capo tutte le società operative, con un ruolo in divenire di direzione e coordinamento, «per affrontare in modo più omogeneo un mercato sempre più ampio e complesso». Successivamente, la denominazione della holding cambierà da Velca a Gruppo San Donato. Il Gruppo ha anche completato il percorso intrapreso tre anni fa per snellire e riorganizzare l'assetto societario. «Vogliamo preparare il futuro rafforzando la presenza in Italia ed espandendo quella all'estero», dichiara Kamel Ghribi. La governance interna si arricchisce del comitato etico (Ethic and legal advisory committee). Il nuovo organo consultivo sarà presieduto da Giovanni Salvi, ex procuratore generale della Corte di Cassazione.

Obiettivi futuri? C’è anche ...l’Italia. Sul tema delle nuove acquisizioni sono previste sorprese entro la fine dell'anno: «Abbiamo tanti dossier sul tavolo e qualcosa di concreto, di acquisto puro, entro fine anno lo presenteremo», assicura Rotelli. Intanto Alfano spiega l’importanza di «promuovere la partnership pubblico-privato con il doppio obiettivo di rendere più efficiente e sostenibile il Servizio sanitario nazionale», e di «garantire una migliore qualità delle cure ai cittadini a minor costo per lo Stato». Su questa strada si inserisce l’accordo con la Regione Sicilia che prevede la gestione della Cardiochirurgia pediatrica di una struttura palermitana, l'Arnas Civico di Cristina Benfratelli, «concretizzando la riapertura del reparto chiuso da 12 anni. Siamo partner delle istituzioni pubbliche, non concorrenti», conclude l’ex ministro. E già si guarda ad altre iniziative simili. A partire da Puglia e Campania.

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