venerdì 21 dicembre 2012
​Dalle 10 del 24 dicembre fino alle 24 del 26, quelli di “Telefono amico – Italia”, attivi nei 21 centri di ascolto, faranno gli straordinari.
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​Sono quelli che mangiano il panettone di corsa, mentre infilano il cappotto prima di uscire. Rinunciano a qualche ora di festa o al cenone della vigilia di Natale per mettersi in ascolto delle persone più sole e più fragili.  Dalle 10.00 del 24 dicembre fino alle 24.00 del 26 dicembre, i volontari di “Telefono amico – Italia”, attivi nei 21 centri di ascolto in Italia faranno gli straordinari. E si daranno il turno per rispondere (24 ore su 24) alle chiamate di chi si sente particolarmente solo e ha bisogno di sentire una voce amica dall’altra parte della cornetta.“Per il settimo Natale consecutivo abbiamo deciso di prolungare il nostro servizio di ascolto oltre l’orario normale – spiega il presidente Dario Briccola –. L’obiettivo è riuscire a raccogliere meglio le esigenze di chi ha bisogno di comunicare il proprio disagio emotivo o semplicemente cerca una voce al di là del filo del telefono. Per noi volontari, l’impegno è grande, ma siamo convinti che sia un modo per vivere in pieno il vero spirito natalizio”.Sentirsi abbandonati o poco apprezzati dagli altri proprio mentre tutto attorno si festeggia è una sensazione particolarmente triste. Molte sono le ragioni per le quali ci si può ritrovare soli durante il Natale: lutti, separazioni o problemi nelle relazioni, situazioni di disagio o emarginazione, oppure legate al lavoro. Le conseguenze possono essere anche gravi, perché l’isolamento è spesso collegato alla depressione e ad altre problematiche emotive. Inoltre, come ha evidenziato la ricerca sui dati dell’Osservatorio sul disagio emotivo di “Telefono Amico” c’è un altro elemento da tenere in considerazione: la crisi economica. Le difficoltà materiali e la mancanza di prospettive per il futuro stanno incidendo pesantemente sul benessere psicologico degli italiani: sono in netta crescita infatti le chiamate a “Telefono Amico”, per un totale di 107.225 contatti nel 2011.Conciliare i giorni di festa con le attività di solidarietà non è sempre facile. “Anche a me farebbe piacere restare a casa, trascorrere quelle ore con la mia famiglia – riflette Briccola -. Ma sapendo che durante le feste aumenta il disagio nelle persone più fragili vogliamo metterci a disposizione anche in quei giorni”. Moglie, figli e parenti capiscono che c’è in gioco qualcosa di bello e di prezioso. Gesti semplici ma che possono dare un prezioso aiuto a chi soffre. Senza dimenticare il valore della testimonianza: “Questo impegno è anche un  modo per trasmettere ai nostri figli l’importanza della cultura dell’ascolto, del volontariato e della solidarietà”.
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