giovedì 10 settembre 2009
In una lettera il presidente della Repubblica chiede all'organo di autogoverno dei giudici di discutere "con serenità ed equilibrio" delle pratiche a tutela di alcuni magistrati.
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    In una lettera inviata al Consiglio superiore della magistratura, il presidente della Repubblica ha chiesto oggi all'organo di autogoverno dei giudici di discutere "con serenità ed equilibrio" delle pratiche a tutela di alcuni magistrati dopo le accuse rivolte a essi dal premier Silvio Berlusconi.Nel testo il consigliere del Quirinale Loris D'Ambrosio, un magistrato, scrive che il capo dello Stato Giorgio Napolitano gli ha chiesto di segnalare che nelle motivazioni di alcune delle proposte di apertura di pratica garanzia della indipendenza e del prestigio dei magistrati e della funzione giudiziaria mancano in pratica i riferimenti a "stringenti e rigorosi presupposti".Napolitano chiede dunque, dice la lettera, che "l'esame delle pratiche a tutela avvenga con serenità ed equilibrio, in linea con la esigenza di fare responsabile e prudente uso di un istituto che... si giustifica solo quando è indispensabile per garantire la credibilità della Istituzione nel suo complesso da attacchi così denigratori da mettere in dubbio l'imparziale esercizio della funzione giudiziaria e da far ritenere la sua soggezione a gravi condizionamenti...".
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