venerdì 18 settembre 2009
"Non credo ci sia nulla da rivedere nella missione Italia in Afghanistan". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in chiusura della visita a Tokyo. Governo unito su proseguimento missione, ma Berlusconi propone una ridefinizione degli obiettivi.
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"Non credo ci sia nulla da rivedere nella missione Italia in Afghanistan". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in chiusura della visita a Tokyo citando peraltro un intervento di PieroFassino per rivelare che "non trapela nessun divisione su questa posizione neppure da parte dell'opposizione". Alla domanda di un giornalista sulle differenti posizioni sulla missione in Afghanistan all'interno delle forze del governo, in particolare riferendosi alle dichiarazioni dei ministri La Russa e Bossi, Napolitano ha tagliato corto invitando il reporter a riformulare la stessa domanda in una conferenza del Presidente del Consiglio. Quindi, riprendendo il discorso, ha ribadito come la missione italiana a Kabul sia "un impegno condiviso, confermato e pienamente coerente delle istituzioni italiane". Napolitano ha riferito di averne discusso anche durante l'ultima riunione del Consiglio Supremo della Difesa, in cui è stato confermato "in modo molto determinante l'impegno in Afghanistan come necessità di caratterizzare il nostro contributo tanto sul piano militare quanto su quello civile". Quindi il problema, ha proseguito Napolitano, "non è vedere come rideterminare il contributo italiano che è stato sempre concepito in modo molto equilibrato". Governo unito su impegno missione. L'Italia ribadisce che non assumerà alcuna decisione unilaterale circa il dispiegamento del suo contingente militare nella forza internazionale Isaf in Afghanistan e che le attuali regole di ingaggio sono adeguate a far fronte alla situazione. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi dove il consiglio dei ministri ha questa mattina deciso per lunedì prossimo 21 settembre lo svolgimento dei funerali solenni per i sei militari italiani rimasti uccisi nell'attacco suicida di ieri a Kabul.Per lunedì è stato anche deciso il lutto nazionale con un minuto di silenzio da rispettare nelle scuole e negli edifici pubblici. "Non è ipotizzabile nessuna decisione unilaterale" da parte dell'Italia, ha detto La Russa. Il ministro ha aggiunto che il governo "è unito" su questa posizione nonostante le dichiarazioni del leader della Lega Nord Umberto Bossi a favore di un rientro delle truppe entro Natale. "Sarebbe un errore anche solo discutere di rientro in una data certa", ha aggiunto La Russa, secondo il quale simili discussioni avrebbero come esito quello di "portare a un aumento della violenza nei confronti dei nostri soldati".La Transition Strategy, Il dibattito si va dunque focalizzando su come ridefinire gli obiettivi dell'intera missione internazionale in Afghanistan (Isaf), che fu avviata dalla Conferenza di Bonn del 5 dicembre 2001 e che passò sotto il controllo della Nato nel 2004. Con i morti di ieri sale a 20 il numero dei soldati italiani rimasti uccisi dall'inizio della missione che coinvolge attualmente circa 3.100 uomini (compresi i circa 500 inviati per il periodo elettorale). "Noi avevamo già un progetto, sempre condiviso con gli alleati, di riportare a casa i soldati che avevamo mandato in occasione del periodo elettorale. E poi bisognerà mettere a punto una transition strategy per caricare di maggiore responsabilità il nuovo governo", ha detto questa mattina il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a margine della visita al sacrario dell'esercito a Roma.Per quel che riguarda i 500 militari inviati per il periodo elettorale, La Russa ha detto che saranno rispettati i tempi di rientro entro Natale se non interverranno fatti nuovi.Per il ministro degli Esteri Franco Frattini la missione italiana in Afghanistan va "cambiata" dando priorità alla ricostruzione civile e chiedendo al governo afghano di comunicare con chiarezza la sua strategia per il futuro.Per il momento il contingente verrà rafforzato. Per il momento, la Farnesina pensa piuttosto di rafforzare la nostra presenza: "L'impegno dell'Italia aumenterà soprattutto in vista della nuova strategia degli alleati occidentali che punta a rafforzare le responsabilità delle istituzioni afghane", ha detto in un briefing Maurizio Massari, capo ufficio stampa della Farnesina."Tra la fine di settembre e il prossimo novembre 200 carabinieri con compiti di formazione della polizia afghana saranno dispiegati nella zona di Herat", nell'Afghanistan occidentale, ha aggiunto Massari.Anche sul fronte più strettamente militare per ora non cambia nulla: "Le regole di ingaggio credo siano adeguate, nessuna regola di ingaggio ha detto un generale italiano avrebbe potuto impedire" la strage di ieri ottenuta con un simile quantitativo di esplosivo "e forse anche con mine", ha proseguito il ministro della Difesa."Le salme arriveranno con un aereo militare: partiranno sabato da Kabul, ci sarà uno scalo tecnico e arriveranno domenica mattina presto. Il presidente della Repubblica sarà qua" ad attenderle a Ciampino, ha concluso La Russa.
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