venerdì 22 dicembre 2017
Arturo, 17 anni, è stato ferito quasi a morte da un gruppo di giovanissimi non ancora rintracciati. E oggi centinaia di studenti e cittadini sono scesi per le strade per chiedere legalità
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Napoli sta con lo studente accoltellato mercoledì notte, Napoli vuole girare le spalle alla violenza feroce e gratuita del branco contro un indifeso. Napoli rivendica la possibilità di uscire di casa in sicurezza. Così oggi sono stati a migliaia, soprattutto giovani studenti delle scuole, ad accorrere in piazza Miracoli a Napoli, dove è partito il corteo che si conclude in via Foria, sul luogo dell'accoltellamento del 17enne, che solo per un miracolo non è morto dissanguato.

La mobilitazione è stata organizzata dagli stessi studenti e amici del ragazzo, ferito ben 20 volte probabilmente da minorenni ancora non identificati, e ha visto l'adesione di buona parte del mondo politico cittadino. Proprio per permettere ai consiglieri di partecipare alla manifestazione, la seduta del Consiglio comunale di Napoli fissata per questa mattina è stata sospesa. In testa al corteo la madre e un grande striscione con la scritta: "Alla violenza risponde la sapienza, all'attacco vile l'impegno civile". La madre durante una sosta è stata avvicinata da una donna, che stringendo la mano della sua bambina, le ha detto: "Siamo tutti vicino a lei e a suo figlio perché non vogliamo mai più avere paura di camminare per le strade del nostro quartiere". E i ragazzi cantano: "Con minacce e coltellate la giustizia non fermate".

Era stata la madre del giovane, Maria Luisa Iavarone, a chiedere solidarietà per il figlio. "Chiedo al Prefetto non solo l'apertura di un tavolo sulla legalità a Napoli ma anche un presidio sotto casa e un'auto che almeno nei prossimi mesi vigili su mio figlio e sulla mia famiglia".

"È per questi ragazzi che dobbiamo reagire e provare a stringere i denti, ma resteremo a Napoli, nonostante tutto resteremo qui". Maria Luisa Iavarone, la mamma di Arturo, ha parlato con la voce strozzata. "Da questi ragazzi delle scuole oggi è venuta una
risposta fortissima di valori e rispetto della legalità e noi dobbiamo dare una possibilità è una speranza di futuro a questi ragazzi - ha detto ancora la madre della vittima - per Arturo è fondamentale in questo momento sentirsi accudito, coccolato e sentire una importante risposta delle istituzioni".

Maria Luisa ha inviato le foto del corteo al figlio ancora in gravi condizioni in ospedale. "Scappare da questa città che ha comunque un cuore grande non serve - dice - ho provato a insegnarlo ai miei figli sempre che non si scappa. Si affrontano i problemi e se i problemi sono veramente complessi si chiede l'aiuto di tutti. Questa manifestazione di oggi è la dimostrazione di quanto l'aiuto di tutti ci possa aiutare a oltrepassare questo momento". In molti l'hanno fermata e le hanno stretto le mani.

Dinanzi a tanta violenza il cardinale Crescenzio Sepe ha confessato di provare un "grande dolore" ma anche un "moto di stizza" perché da anni va denunciando il fenomeno delle baby gang. Ma Sepe chiede a tutte le istituzioni, alle famiglie, alla scuola, e alla stessa Chiesa, attraverso gli oratori, di "fare uno sforzo sinergico" perché da soli "nessuno è capace di risolvere la questione".

Sul fronte investigativo, il questore di Napoli, Antonio De Iesu, ha diffuso una nota per evidenziare che "le serrate indagini della Squadra Mobile non hanno portato allo stato alla identificazione degli autori dell'efferato gesto criminale" dopo che si erano sparse voci in senso contrario. Ma "questo è il momento - sottolinea il questore - per dare un segno concreto, da parte di chi ha visto, di cittadinanza attiva e consapevole collaborando con le forze di Polizia al fine di contribuire a riscattare l'immagine della città e l'alto senso civico che storicamente caratterizza la comunità partenopea".

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