venerdì 10 maggio 2019
L'uomo è stato fermato in provincia di Siena. Nel blitz arrestato anche il fratello, che lo avrebbe aiutato a fuggire. Le condizioni della piccola migliorano: respira spontaneamente
Ansa

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Noemi ha ripreso conoscenza. E lo ha fatto proprio nel giorno in cui è stato arrestato l’uomo che ha sparato venerdì scorso nel centro di Napoli. La bambina di quattro anni, ferita nel corso di un agguato camorristico e ora ricoverata in Terapia intensiva presso l’ospedale Santobono di Napoli, questa mattina è stata stubata. Ora respira da sola.

La piccola è apparsa cosciente ai medici dell’ospedale pediatrico napoletano, che hanno salutato il risveglio con un lungo applauso liberatorio. «Datemi le mie bambole», avrebbe chiesto la bambina ai dottori, dopo aver chiesto notizie di mamma Tania. Che era lì, con papà Fabio, le lacrime agli occhi e le parole dolcissime che hanno commosso tutti: «Ma com’è grande questa manina...». Poi l’abbraccio, la famiglia che si ricompone su quel letto d’ospedale dove fino a ieri cadevano solo lacrime.

«Noemi è stata portata ad uno stato di sedazione non profonda e attualmente evidenzia una valida respirazione spontanea, supportata da ossigeno ad alti flussi, senza necessità di ventilazione meccanica – spiegano i medici nell’ultimo bollettino medico –. Oggi la bambina è stata sottoposta a broncoscopia sia a destra che a sinistra, così da permettere di liberare i bronchi da muchi e coaguli. La prognosi permane riservata». Il prossimo bollettino sarà diramato domani, sabato. Ma l’ottimismo aleggia in corsia: «Per fortuna in questo mondo spietato esistono anche gli angeli» ha detto la mamma di Noemi, ringraziando proprio medici e infermieri.

Proprio mentre le condizioni della bambina miglioravano, in un’operazione interforze veniva arrestato l’uomo che ha aperto il fuoco in piazza Nazionale. Si tratta di Armando Del Re, 28 anni, fermato in un’area di servizio della superstrada Bettolle-Siena nei pressi di Serre di Rapolano, in provincia di Siena. Arrestato anche il fratello Antonio, che ha ideato con lui l’agguato a Salvatore Nurcaro nel quale è stata ferita Noemi e gli ha offerto protezione nei giorni successivi.

L’uomo si nascondeva a Marigliano, nel Napoletano. La procura di Napoli, che ha coordinato le indagini, contesta ai due anche la premeditazione, perché la vittima dell’agguato è stata a lungo pedinata. Per questo motivo è scattata anche l’accusa di organizzazione mafiosa. «Il tentato omicidio di Salvatore Nurcaro, durante il quale è rimasta gravemente ferita la piccola Noemi, insieme con la nonna, è maturato in pieno contesto camorristico», ha spiegato ai cronisti il procuratore capo di Napoli, Giovanni Melillo. I due sarebbero coinvolti in un traffico di droga. Secondo gli investigatori non ci sono altre piste.

Al momento dell’arresto, Del Re forse era diretto a San Gimignano, dove il padre è detenuto in un carcere di massima sicurezza. Secondo gli inquirenti, l’uomo sarebbe stato certo di trovare coperture nel Senese per la propria fuga. Dopo l’arresto è stato condotto nel carcere di Santo Spirito di Siena. Dovrebbe essere poi trasferito a Napoli. Sarebbero state determinanti per il suo arresto alcune intercettazioni. Attività corroborate da elementi (immagini dei sistemi di videosorveglianza, identikit e notizie raccolte sul territorio) che hanno portato ai due fratelli. Il padre Vincenzo è un esponente del clan Di Lauro, arrestato otto anni fa a Secondigliano per traffico di droga. L’uomo gestiva per la cosca il business stupefacenti nella zona di Giugliano e di Melito.

Nel pomeriggio di ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si è recato in Prefettura a Napoli per complimentarsi con le forze dell’ordine dell’arresto dei due uomini responsabili dell’agguato di venerdì scorso.

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