martedì 5 maggio 2020
La Adler (plastica e gomma) aveva riaperto ieri dopo lo stop per l'epidemia, a ranghi ridotti per rispettare le regole del distanziamento.
La fabbrica andata a fuoco

La fabbrica andata a fuoco - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Aveva riaperto ieri, per effetto dell'ultimo decreto governativo, la Adler di Ottaviano (Napoli), dove oggi, poco prima delle 16, è avvenuta un'esplosione nella quale un dipendente è morto e altri sono rimasti feriti, uno dei quali in maniera grave. Secondo alcuni testimoni lo scenario che si è presentato è apocalittico ed alcuni dipendenti, usciti indenni dalla fabbrica che produce plastica e gomma, ipotizzano che ad esplodere sia stata una bombola di gas presente nello stabilimento per le lavorazioni.

La fabbrica andata a fuoco

La fabbrica andata a fuoco - Ansa

Il dipendente ferito in maniera lieve è stato portato alla clinica Trusso di Ottaviano per le prime cure; la persona più grave al Cardarelli di Napoli. La persona morta è stata soccorsa sul posto, ma ormai non c'era più nulla da fare.

"Abbiamo cercato di rianimarlo, ma non ci siamo riusciti". È quanto racconta Luca Capasso, sindaco di Ottaviano (Napoli), tra i primi ad arrivare, insieme con i carabinieri, davanti alla fabbrica. "Quando sono arrivato ci siamo trovati di fronte ad uno scenario orribile - aggiunge Capasso - abbiamo cercato di rianimare la persona a terra. Ma non ci siamo riusciti. Mezzo capannone è andato distrutto, c'era fumo ovunque. Ma ora l'aria è tornata respirabile. Forse il vento ha aiutato".

Davanti alla fabbrica è arrivato anche il personale dell'Arpac e dell'Asl per i rilievi. La Adler produce componentistica in plastica e gomma. L'esplosione ha fatto tremare i vetri in molti comuni del Vesuviano, mandando in frantumi le vetrate di abitazioni della zona circostante e del centro cittadino. La colonna di fumo nero era visibile a diverse decine di chilometri di distanza dal luogo dell'esplosione. In alcuni comuni i sindaci hanno invitato i cittadini a tenere le finestre chiuse per evitare un'eventuale intossicazione dai fumi prodotti dallo scoppio, come il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno, che ha chiesto ai concittadini anche di
evitare spostamenti verso Ottaviano.

La fabbrica, come detto, aveva riaperto ieri e si stavano effettuando i turni con personale ridotto per il distanziamento nei luoghi di lavoro.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: