martedì 15 novembre 2011
Mario Monti salirà al Qurinale mercoledì intorno alle 11 per sciogliere la riserva sul nuovo governo, dopo la fitta giornata di consultazioni di oggi. «Il quadro è delineato», ha assicurato. Il presidente del Consiglio incaricato ha visto Pd e Pdl, poi nel pomeriggio le parti sociali e con le rappresentanti dei giovani e delle donne. Pd e Pdl offrono sostegno a Monti.
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Napolitano: «Fase delicatissima, ora massima coesione»
L'album dei ricordi del premier incaricato a scuola dai gesuiti
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"Personale soddisfazione per un lavoro intenso e proficuo". È quanto esprime Mario Monti al termine delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. "Voglio trasmettere la mia fiducia nella solidità delle istituzioni e nella partecipazione della società civile", ha spiegato il premier in pectore. "C'è piena e matura consapevolezza per l'emergenza, sono rimasto colpito dal senso di responsabilità di tutti", dice il Professore. "Dopo questa esplorazione vasta, e pur se nei tempi ristretti, abbastanza approfondita voglio trasmettervi la mia convinta e motivata fiducia nella solidità delle nostre istituzioni e nella partecipazione costruttiva della società civile da parte di tutte le forze che la compongono, nelle sue varie articolazioni". Lo ha detto il presidente del Consiglio incaricato Mario Monti che ha anche voluto sottolineare che per la prima volta nelle consultazioni "ho voluto raccogliere il parere del Forum dei giovani e della rete nazionale delle consigliere delle pari opportunità per l'importanza che attribuisco alla loro opinione e alle tematiche di cui si occupano"."Sono in grado di assicurarvi che nelle prossime ore potrò definire un quadro già delineato e che domani mattina sarò in grado di presentare al capo dello Stato la sintesi di questo lavoro di cui non posso anticiparvi i contenuti per rispetto" a Napolitano. Così Mario Monti al termine delle consultazioni. Il premier incaricato ha anche ringraziato il presidente del Senato Renato Schifani per avergli fornito in questi giorni la struttura e anche "le risorse umane".LE CONSULTAZIONITerminate le consultazioni politiche della mattinata, il presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, è salito al Quirinale per riferire sull'esito degli incontri. Intorno alle 16 l'ex commissario europeo è tornato a Palazzo Giustiniani per incontrare le parti sociali, le rappresentanze delle autonomie locali, dei giovani e delle donne. Le posizioni dei diversi partiti restano quelle espresse al Capo dello Stato domenica: via libera senza condizioni dal Terzo Polo. Il Pd ribadisce il suo "pieno e convinto sostegno allo sforzo e tentativo" di Monti a formare un esecutivo a "forte caratura tecnica". La delegazione dei democratici, guidata dal segretario Pierluigi Bersani, ha incontrato Giorgio Napolitano in mattinata, forse per vincere le ultime resistenze sul nume di Gianni Letta. Per Bersani "la pratica è bene avviata".

 

Angelino Alfano, assieme a Gasparri e Cicchitto, ha spiegato che "il tentativo di Monti è destinato a buon esito". Il Pdl, tuttavia, ha sottolineato che "gli impegni assunti con l'Europa rappresentano il caposaldo" dell'appoggio programmatico del partito di via dell'Umiltà al futuro governo. Resta ancora da sciogliere il nodo della presenza o meno di esponenti politici nella nuova squadra di governo, in particolare della possibilità del tandem Amato-Gianni Letta, sul quale sembrava essersi aperto uno spiraglio positivo anche dai democratici.

I rappresentanti della Cisl nel corso dell'incontro del pomeriggio con Monti hanno chiesto di mettere a punto un nuovo patto sociale. Lo ha detto il segretario generale Raffaele Bonanni al termine dell'incontro a Palazzo Giustiniani. "Abbiamo chiesto un vero e proprio patto sociale fra le parti sociali e il governo per garantire l'equità degli interventi", ha detto Bonanni. Sollecitato su altre richieste avanzate dal movimento sindacale, il numero uno della Cisl ha detto di "aver chiesto a Monti di fare la riforma fiscale". L'APPREZZAMENTO DEL TERZO SETTORE"Grande apprezzamento" del Forum del Terzo Settore per "l'attenzione" con la quale sono state ascoltate le proprie istanze. Il portavoce del Forum del Terzo Settore, Andrea Olivero (presidente delle Acli) ricevuto oggi dal Presidente incaricato Mario Monti insieme alle parti sociali, ha chiesto che sia data nuova attenzione al sociale e che venga accolta la proposta di una riforma del sistema del welfare italiano. Olivero ha espresso la "necessità di riforme condivise che tengano stretto il rapporto con i cittadini ai quali va spiegato con la massima trasparenza perchè sono richiesti loro i sacrifici e che ci sia quindi una compartecipazionedel Governo e di tutte le parti sociali a queste responsabilità".AUTONOMIE LOCALI PARTECIPANO ALLO SFORZO PER IL RISANAMENTOLe Regioni e le Autonomie Locali intendono partecipare pienamente allo sforzo per il risanamento e la crescita e all'impegno del sistema istituzionale". Lo ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, dopo l'incontro con il presidente del Consiglio designato, Mario Monti, che ha convocato nelleconsultazioni anche le Regioni, le Province ed i Comuni. "Veniamo da una stagione difficile e vogliamo aprirne un'altra di piena collaborazione istituzionale e raggiungere gli obiettivi", ha detto ancora Errani. Di fronte c'è il federalismo fiscale "che intendiamo attuare con una situazione attuale che presenta enormi criticità", ma ci sono anche le questioni legate al trasporto pubblico locale e al patto salute.LE RAPPRESENTANTI DELLE DONNE: SGRAVI PER LE ASSUNZIONIApplicare in modo organico lo sgravio dell'Irap alle aziende che assumono donne: il provvedimento, già contenuto nella legge di stabilità appena varata, è stato chiesto con insistenza dalla consigliera nazionale di Pari opportunità, Alessandra Servidori, al presidente del Consiglio incaricato Mario Monti. È un punto qualificante dell'azione del nuovo governo - ha sottolineato Servidori - l'occupazione femminile è una dellegrandi questioni irrisolte del paese, dobbiamo fare di più".LA CGIL: NUOVO PATTO DI CITTADINANZALa Cgil ha rappresentato la necessità che si parta da un nuovo patto di cittadinanza, dalla scelta di un patto fiscale tra cittadini e Paese messo in discussione in questi mesi". Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro delle parti sociali con il premier incaricato Mario Monti. Questo, ha sostenuto, "vuol dire equità, introduzione della patrimoniale e che si parta dal lavoro, con l'abbassamento della precarietà e l'introduzione di politiche industriali". PRE-VERTICE DEL MONDO IMPRENDITORIALEI vertici delle associazioni del mondo imprenditoriale  - da industriali a banche, assicurazioni, coop, e pmi - si sono informalmente incontrati per un confronto durato più di un ora. Un incontro informale, presso la foresteria di Confindustria, subito prima dell'incontro delle parti sociali, previsto alle 15, con il presidente del Consiglio incaricato Mario Monti. Le imprese puntano così a rafforzare, mettendo a punto una posizione comune, il fronte unico che ha condiviso il 'manifestò di proposte che era stato presentato nelle scorse settimane al governo Berlusconi, e che rappresenta oggi la piattaforma delle imprese per il confronto che si apre con Mario Monti. Le richieste - firmate da Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia e Alleanza delle cooperative - vanno dalla riforma fiscale (anche con una patrimoniale se finalizzata a ridurre la pressione del fisco su imprese e lavoro) a  riforma delle pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni, e investimenti in infrastrutture, ricerca e sviluppo. Lo stesso documento verrà presentato oggi a Monti. Presenti all'incontro, tra gli altri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, il presidente di turno di Rete Imprese Italia Ivan Malavasi, il presidente di turno di Alleanza delle Cooperative Luigi Marino.  

MONTI: "SACRIFICI, MA NON HO PARLATO DI LACRIME E SANGUE"Sacrifici «forse sì, ma non ho mai usato il termine lacrime e sangue». Al primo giro di boa delle consultazioni, il presidente incaricato Mario Monti decide ieri sera di incontrare brevemente la stampa – nella sala Zuccari di palazzo Giustiniani – per fare il punto sulla giornata. E decide di non eludere le questioni più spinose gli sono state poste dai partiti sulla strada per Palazzo Chigi. La prima, quella forse decisiva, sulla durata del governo. Monti  spiega con chiarezza che non ha alcuna intenzione di accettare un esecutivo a tempo: «L’orizzonte temporale è da oggi alla fine della legislatura». Altrimenti, spiega con pacatezza, l’Italia dovrà cercarsi un altro premier. Il professore aggiunge: «Ovvio che il Parlamento può decidere in qualunque momento che il governo non è più degno della sua fiducia, ammesso che gliela conceda. Se però venisse prefissata una data al di qua dell’orizzonte fissato di fine legislatura, questo toglierebbe credibilità all’orizzonte del governo. E non lo accetterei». Più possibilista, invece, sull’altro nodo, quello della presenza di politici di rilievo all’interno della compagine di governo. A tutte le delegazioni che ha incontrato ieri ha spiegato che gli farebbe piacere sapere di poter contare su uomini di esperienza politica all’interno del gabinetto. Anche per dare l’immagine plastica di un esecutivo forte, nato dal consenso di buona parte del Parlamento e che interrompa in qualche modo «una fase dialettica estremamente tesa». A una domanda specifica, l’ex rettore della Bocconi risponde: «È una questione che non vorrei drammatizzare: mi è sembrato importante dare un segnale concreto e aperto a quell’apporto che necessariamente dovrò avere dalle forze politiche, e di averlo anche in termini di risorse umane, cioé membri del governo. Ma l’importante sarà comunque che diano l’appoggio senza il quale io non mi accingerei nemmeno al compito». A ogni modo, assicura Monti, «la compagine sarà convincente ed efficace». Chi lo ha visto ieri ha avuto la sensazione che il presidente incaricato stia dando ormai quasi per scontato il niet di Pdl e Pd ai ministri politici e si stia muovendo per avere almeno la squadra dei sottosegretari di alta caratura politica. Anche per assicurare alle Camere l’approvazione spedita dei provvedimenti. Poco prima, nel discorso introduttivo, aveva ripetuto due volte, con enfasi, la parola «politica», spiegando: «Il mio impegno è rivolto a permettere che la politica, la politica, possa trasformare questo momento difficile in una vera opportunità per il Paese, con la condivisione di un progetto di rilancio e di speranza, non solo per quanto riguarda l’economia, ma anche per quanto riguarda i valori fondanti di una vera comunità civile». Un accenno che, probabilmente, prelude a qualche capitolo del programma che riguarda riforme istituzionali. Una risposta arriva anche a chi gli chiede se è dell’idea o meno che serva una ulteriore manovra economica per rimettere l’Italia in carreggiata: «In questa fase è prematuro parlarne». Nel suo breve discorso Monti ha annunciato che intende ascoltare – per la prima volta nella storia repubblicana – anche la voce «dei giovani e delle donne», forze «vive della nostra società».  E pazienza se questo comporterà l’allungamento di qualche ora delle sue consultazioni: «Dobbiamo avere il coraggio orientare le azioni di politica sociale verso i giovani e le donne. Quasi sempre ciò che giova ai giovani giova al Paese». E promette «attenzione a chi non vota oggi, ma voterà in futuro, tra anni o tra decenni». E lo stesso «vale anche per le donne». Monti sembra tutto sommato soddisfatto del lavoro di ieri, anche se lo scoglio più grande – quello della presenza di leader nel governo  – lo affronterà questa mattina, incontrando Pdl e Pd.  Per il resto, «le consultazioni stanno procedendo con grande serietà e partecipazione molto costruttiva da parte di tutti. Le forze politiche sono consapevoli di dover ritrovare una fase di distensione che consenta di guardare un po’ più in alto, con senso di responsabilità e di coesione». Ma lo sguardo del presidente incaricato non è solo alla politica italiana, ma anche, fortemente, all’orizzonte europeo e internazionale: «L’Italia deve tornare a essere più protagonista nell’Unione Europea e nel mondo». Ed è quello, aggiunge, che anche i principali leader stranieri ci chiedono. Sul programma dice che «in parte è pronto, non nei dettagli». Sui tempi ammonisce: «Sono sicuro che i mercati avranno un’impazienza temperata con razionalità», spiegando: «Noi agiamo in una democrazia e quindi determinati tempi sono necessari. Mi sembra naturale che adesso occorre dare un occhio ai mercati, ma prima di tutto agli Italiani». Definisce «difficile da conseguire, ma necessaria per la crescita» la coesione tra il Nord e il Sud del Paese. Il calendario di ieri è stato piuttosto fitto. Ha incontrato tutte le formazioni minori, poi l’Idv, il Terzo Polo e ricevuto la telefonata di Bossi. Oggi la partita decisiva.

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