mercoledì 18 aprile 2012
​L'Italia ha messo in sicurezza i conti con uno sforzo collettivo, ma la crescita non tornerà fino al 2013. È quanto sottolinea il premier nella relazione che accompagna il Def, approvato dal Consiglio dei ministri. Il disagio occupazionale tocca una famiglia su due. Evocati i 1.725 suicidi in Grecia. Il governo pone la fiducia alla Camera sul decreto legge in materia di semplificazioni fiscali. Monti in visita dal Papa per i sette anni di pontificato.
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In una conferenza stampa, questa mattina, Mario Monti ha illustrato i contenuti deI Def e del Piano nazionale delle riforme, approvati dal Consiglio dei ministri. Il Professore non si è limitato alle analisi tecniche, ma ha considerato i costi umani della crisi che, ricorda, morde "da quattro anni", è destinata a "durare ancora un po'", e richiede sacrifici e pesa sulla vita delle persone. A volte anche in senso letterale. Il Presidente del Consiglio ha richiamato il dramma di chi si è ucciso, pronunciando il termine "suicidi", anche se per dar conto di quei 1.725 casi che si sono verificati in Grecia."La parola crescita è la più invocata in Europa, in Italia e a livello di G20, direi", ha osservato Monti, spiegando che "ogni giorno vediamo gli effetti drammatici della crisi economica e finanziaria che si prolunga da più di quattro anni e che sta imponendo un prezzo altissimo in termini economici, sociali, umani alle famiglie, ai giovani, ai lavoratori, alle imprese".La voce di Monti resta ferma ma contemporaneamente scende di un'ottava quando enumera impietoso "imprese che chiudono, esperienze professionali che si interrompono, aspirazioni, quelle dei giovani italiani che non hanno lavoro, che rimangono frustrate". E "qualche volta - aggiunge - vite che si chiudono nella disperazione"."Sappiamo però - riprende subito - quale sarebbe stata la disperazione se l'Italia fosse caduta nel baratro del fallimento e del default del suo debito sovrano". È qui che Monti spiega che "la grande vitalità e la capacità di reagire con unità, con responsabilità civile, sociale e istituzionale" mostrate dagli italiani sono patrimonio "che non deve andare disperso, in una congiuntura che rimane difficile". Siamo "ancora per un po' in condizioni difficili" anche per decenni di decisioni che hanno lasciato drammatici effetti negativi". "Il compito è appena cominciato", ribadisce ancora Monti rivendicando che "ci battiamo ogni giorno per continuare a evitare un drammatico destino come quello della Grecia": "Le cifre di questi giorni - prosegue - danno il bilancio della devastazione che la crisi ha portato alla Grecia, anche là molto più che in Italia per gravissimi errori di condotte del passato. È lì, ricorda Monti, che "ci sono stati tagli enormi nel numero dei dipendenti pubblici, negli ultimi due anni, ci sono stati 1725 suicidi. Questo è quello che in Italia cerchiamo di invertire per non precipitare in quel precipizio".I CONTI MESSI IN SICUREZZAL'Italia "ha messo in sicurezza i conti" con uno "sforzo collettivo" ma "molto resta da fare". Lo sottolinea il premier Mario Monti nella bozza della relazione che accompagna il Documento di Economia e Finanza. "L'Italia ha messo in sicurezza i conti pubblici - si legge nella relazione - e avrà nel 2013 un avanzo primario pari al 3,9%. Il debito è stato posto su un sentiero di riduzione progressiva e durevole. È - sottolinea Monti - uno sprint realizzato con un sforzo collettivo del Parlamento, delle parti sociali e di tutta la parte produttiva del Paese oltreché del governo. Ma molto resta da fare per risolvere ritardi accumulati negli anni e debolezze radicate".LA CRESCITA NON TORNERA' FINO AL 2013"Sul piano interno la crescita non tornerà fino al 2013". Lo sottolinea il premier e ministro dell'Economia, Mario Monti. "La congiuntura internazionale, come indicato nel Programma di Stabilità, resta debole e incerta", sottolinea Monti. "Il disagio occupazionale tocca direttamente o indirettamente quasi la metà delle famiglie italiane". Si legge poi. La crisi "ha colpito con particolare durezza i lavoratori meno istruiti, i più giovani, quelli con contratti a termine, le donne".IN FUTURO LOTTA ALL'EVASIONE PER RIDURRE LE TASSE"In futuro i proventi della lotta all'evasione fiscale dovranno essere utilizzati anche per ridurre le aliquote fiscali". Il premier, parlando di equità, fa riferimento all'"impegno per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale che in Italia ha raggiunto livelli inaccettabili". L'evasione fiscale - prosegue il premier, "è una forma di concorrenza sleale tra imprese e un modo in cui alcuni cittadini disonesti provocano un danno ad altricittadini, causando per tutti una pressione fiscale più elevata".TAGLI SPESE PER RIENTRO DEBITO  "Nel medio termine il rientro dal debito dovrà affidarsi maggiormente alla riduzione delle spese correnti" attraverso la cosiddetta "spendig review". È un altro passaggio della relazione. "Il primo ambito di azione - si legge nella bozza entrata in Cdm - è il risanamento finanziario. Il debito pubblico ha raggiunto il livello più alto dagli inizi della crisi. È necessario gestire questa pesante eredità impostando un graduale, ma duraturo percorso di rientro. È una scelta obbligata per evitare al Paese di mettere a repentaglio la sua sicurezza economica, anche se a costo di sacrifici pesanti per i cittadini, le famiglie e le imprese"."Nel medio termine il rientro dal debito dovrà affidarsi maggiormente alla riduzione delle spese correnti. In questa prospettiva gioca un ruolo fondamentale l'esercizio di spending review, che potrà ridurre non solo la spesa aggregata ma favorire anche una maggiore qualità della spesa pubblica in settori chiave. Per essere credibile - si ricorda nella relazione - , la riduzione del debito deve avere natura strutturale ed essere sottratta alla variabilità delle scelte di diverse stagioni politiche".IL GOVERNO PONE LA FIDUCIA SUL DL FISCOIl governo pone la fiducia alla Camera sul decreto legge in materia di semplificazioni fiscali. Lo annuncia nell'Aula di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda.
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