sabato 5 gennaio 2013
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​Nei programmi che i partiti dovranno mettere a punto per la campagna elettorale un posto di primo piano dovrà essere dato alla famiglia. Lo sostiene il vescovo di Parma monsignor Enrico Solmi, presidente della Commissione Cei per la Famiglia e la Vita, che in un'intervista alla Radio Vaticana si dice "certo che in Italia non abbiamo ancora fatto una politica familiare adeguata". Monsignor Solmi, in vista della scadenza elettorale, chiede anche che i temi etici non rimangano in "una sorta di limbo". A proposito del fatto che in Italia non sia stata varata una "politica familiare adeguata", Solmi sottolinea che "non l'hanno fatto le amministrazioni locali e non l'ha fatto il governo, mentre altri Stati si sono posti questo problema sotto il profilo demografico e hanno raggiunto risultati significativi". "Il cambio di mentalità si impone - avverte - e questo cambio di mentalità lo si deve riscontrare nei progetti politici delle varie parti che stanno entrando o che sono già entrate in campagna elettorale".Il capo-commissione Cei ritiene comunque che "finora questo segnale non c'è". "Qui dobbiamo realmente attendere ma poco - è il suo richiamo -, perchè la cosa è urgente, per capire come nei programmi questo sia presente e soprattutto dare poi la nostra attenzione e la nostra scelta a chi fa scelte vere, credibili e concrete sulla famiglia".Per monsignor Solmi, tra l'altro, "l'Italia sta vivendo questa situazione demografica estremamente preoccupante. Non possiamo più tergiversare. Occorre realmente creare una condizione perché i giovani possano fare famiglia e realizzare il progetto di generatività che liberamente scelgono".Per quanto riguarda poi la marginalità dei temi etici rispetto al dibattito elettorale, il vescovo di Parma sottolinea che essi non devono essere visti come "individualistici" o come "appannaggio di una fazione o di un'altra o di una confessione religiosa", ma come "parte integrale della persona umana", e pertanto "temi eminentemente sociali"."Quindi non è possibile - osserva - che la campagna elettorale metta in una sorta di limbo questi temi; su questi deve misurarsi e deve in un qualche modo scegliere da che parte stare". "Non ci si può limitare a far rimanere questi temi nell'ambito della coscienza individuale - ammonisce monsignor Solmi -. La coscienza non è una cassaforte dove uno tiene dentro le proprie convinzioni: la coscienza è la capacità che la persona ha di accogliere i principi e i valori che abitano l'uomo, di tradurli in modo concreto nella propria vita e nella società".
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