martedì 17 febbraio 2009
Il legale inglese riconosciuto colpevole di aver incassato 600mila dollari per dire il falso in due processi in cui era imputato Silvio Berlusconi. La posizione del premier è stata stralciata e sospesa in attesa di una pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano.
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I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano hanno condannato a quattro anni e sei mesi l'avvocato britannico David Mills, imputato nell'ambito del processo di primo grado per corruzione giudiziaria, in cui la posizione del premier Silvio Berlusconi è stata stralciata e sospesa in attesa di una pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano.Al centro del procedimento c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare 600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi, in qualità di testimone e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla, le informazioni su due società off-shore usate da Mediaset, secondo la procura, per creare fondi neri.A dicembre la procura aveva chiesto la condanna di Mills a quattro anni e otto mesi di reclusione. La difesa del legale britannico aveva chiesto l'assoluzione con "formula piena", sostenendo la mancanza di prove dell'accordo corruttivo. Sia Berlusconi sia Mills hanno sempre respinto le accuse, e il gruppo di Segrate ha ribadito in più occasioni e in diverse note la propria correttezza e trasparenza.L'avvocato inglese dovrà anche pagare 250mila euro alle parti civili e sostenere le spese processuali. Per lui, il collegio di giudici presieduto da Nicoletta Gandus ha anche stabilito l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Le reazioni. Commentando la condanna, la difesa dell'avvocato Mills ha lamentato che la presenza di Silvio Berlusconi come coimputato nel processo milanese ha impedito al collegio di giudici presieduto da Nicoletta Gandus un'attenta valutazione dei fatti. «E' un processo - ha commentato polemicamente l'avvocato Federico Cecconi - che senza l'ombra dell'altro soggetto coimputato sarebbe stato esaminato in modo più sereno». L'imputato ha limitato invece a definirsi «molto deluso».
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