martedì 8 gennaio 2019
Sembra più vicina la fine dell'odissea dei 49 migranti a bordo delle navi delle Ong. Ma Malta chiede il trasferimento di 249 persone arrivate a dicembre. Prosegue lo scontro nel governo
La nave Sea Watch (Ansa)

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Continua l'odissea dei 49 migranti a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye, bloccate al largo di Malta, ma una soluzione si inizia a profilare all'orizzonte.

Bruxelles torna a invocare "una concreta solidarietà" tra Stati membri perché "le persone a bordo devono essere sbarcate in sicurezza e senza ulteriori ritardi". Il portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas, conferma la disponibilità di alcuni Paesi, che "hanno espresso la loro volontà di contribuire a questo sforzo comune" e assicura che "i contatti stanno proseguendo intensamente".

In cambio del via libera allo sbarco, il governo della Valletta chiede la redistribuzione in altri Paesi europei dei 249 rifugiati che si trovano già sull'isola. Sono in totale 298 i migranti da ricollocare, contando i 49 ancora in mare.

Il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, ha fatto sapere che la Germania è pronta ad accogliere 50 persone: "Penso che sia un buon equilibrio tra la gestione dell'immigrazione e l'umanità".

Anche la Francia ha aperto alla possibilità di accogliere altre 50 persone.

L'emergenza, pur non all'ordine del giorno, arriva anche al consiglio Affari generali dell'Ue. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ribadisce l'urgenza di riflettere su nuovi strumenti nel bilancio dell'Unione per avere "risorse più consistenti che, secondo noi, vanno anche impiegate molto nell'azione di cooperazione, in particolare con i Paesi dell'Africa sub sahariana da cui provengono i migranti".

Un gruppo di associazioni intanto ha fatto appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per "un incontro per chiarire i passi intrapresi dall'Italia e la posizione del nostro Paese sulla vicenda". "L'importante è farli sbarcare a Malta, stiamo sollecitando Malta perché li faccia sbarcare: c'è un limite a ogni politica di rigore", ha anche detto a 'Porta a Porta'. Quanto alla linea dura del ministro dell'Interno Salvini sulla chiusura dei porti, ecco la risposta del premier: "Vorrà dire che non li farò sbarcare: li prenderò con l'aereo e li porterò".

Anche la senatrice M5S Paola Nugnes evoca l'intervento del premier, insieme a quello del capo dello Stato, per "sbloccare una situazione che si è protratta oramai da fin troppo tempo". E Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, dichiara: "L'Europa è ancora un'entità fragile, debole, dove a prevalere sono gli egoismi e gli interessi di parte. Se ci sono delle vite da salvare lo si faccia.

Senza remore, né distinguo. La sofferenza non ha colore". Duro intervento su Twitter di Roberto Saviano: "Malta e l'Italia, aperte ai capitali criminali, agli imprenditori criminali e ai flussi di coca, chiudono i porti a 49 persone, uomini, donne e bambini inermi, che dal 22 dicembre si trovano in balia del mare".

Appare più vicina la soluzione nell'impasse delle due navi Sea Eye e Sea Watch con 49 migranti a bordo, mentre proseguono intensi i contatti tra Bruxelles e le capitali. Per sbloccare la situazione Parigi e Berlino hanno aumentato l'impegno, pronte a ricevere 50 persone ognuna. Così fonti diplomatiche europee riferiscono all'Ansa.



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