I migranti sulla nave quarantena Rubattino - Emiliano Albensi / Croce rossa italiana

Lunedì 4 maggio tutti i 183 migranti trasferiti sulla nave quarantena in rada a Palermo sbarcheranno. Per il gruppo soccorso dalla Alan Kurdi il periodo di isolamento sanitario si conclude in queste ore, mentre all'inizio delle prossima settimana si sarebbe chiuso il periodo di vigilanza medica per naufraghi soccorsi dalla Aita Mari. Assistiti dal persona le dellla Croce Rossa, i 183 lasceranno dunque il traghetto Rubattino e metteranno piede sulla terraferma. Tutti sono risultati negativi dopo le procedure di stretto controllo sanitario e ai tamponi per il Covid, l'ultimo dei quali ha ribadito in queste ore la negatività al coronavirus.

Prolungare la permanenza a bordo avrebbe fatto rischiare alle autorità e al personale della nave un procedimento simile al "sequestro di persona", poiché non giustificato da provvedimenti giudiziari. Non si ha notizia di una eventuale redistribuzione degli stranieri in altri Paesi europei. Tra loro si contano due donne e 44 minori non accompagnati.

Il team sanitario continua a effettuare quotidianamente la rilevazione della temperatura corporea e della saturazione di ossigeno, oltre a visite mediche. Dall’assistenza psicologica, alle informazioni sulle procedure per il diritto d’asilo o il ricongiungimento familiare per chi avesse parenti in Europa.

Nei giorni scorsi solo Avvenire era riuscito a salire a bordo per documentare la prima nave quarantena in Europa, racogliendo le testimonianze dei migranti, dell'equipaggio e dei 26 operatori della Croce rossa. I tamponi erano stati eseguiti preventivamente anche su tutto il personale a bordo della Rubtattino, per poter identificare, casomai fosse emerso qualche caso di Covid, l'origine del contagio.

Dal momento in cui tutti sbarcheranno, non è chiaro se la Rubattino tornerà a svolgere attività di quarantenma per altri sbarchi di migranti o l'iniziativa straordinaria del governo, che non ha mancato di sollevare domande, verrà archiviata.