martedì 5 luglio 2016
​Rapporto Caritas-Migrantes: in Italia sono 5 milioni, pari all'8,2% della popolazione. I dati del 2015 fanno registrare un leggero aumento delle presenze. Galantino: no a lettura ideologica del Vangelo.
Migranti, aumento inferiore al 2%
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Sono oltre 243 milioni le persone nel mondo che vivono in un paese diverso da quello d'origine (quasi la metà donne): tra il 10 e il 15% sono irregolari (stime Oim). L'Europa ne ospita il 31,2%, Stati Uniti e Federazione Russa insieme un quarto. Secondo l'ultimo Rapporto Immigrazione di Caritas e Migrantes (dati 2015), presentato oggi a Roma, i migranti internazionali sono in costante crescita negli ultimi quindici anni, fino a rappresentare nell'anno preso in considerazione il 3,3% dell'intera popolazione mondiale. Tra Europa, Asia e Nord America vive l'84,4% del totale mondiale dei migranti e sono 11 i paesi nel mondo con la più alta presenza, tra questi Germania, Regno Unito e Francia e, agli ultimi due posti, Spagna e Italia.Nell'area Ue-28 vivono 35,2 milioni di migranti (+3,6% rispetto al 2014): il 76,2% è ospitato da Germania, Regno Unito, Italia e Francia. In calo gli stranieri residenti.In Italia 5 milioniSono 5.014.437 gli stranieri residenti in Italia (l'8,2% sui 60.795.612 di abitanti nel nostro Paese). Tra questi 2.641.641 donne (52,7%). Rispetto alla stessa data del 2014, la popolazione straniera è aumentata di 92.352 unità (+1,9%). Al primo gennaio 2015 risultano in corso di validità 3.929.916 permessi di soggiorno di cui il 48,9% riguarda le donne. Il dato è contenuto nel Rapporto Immigrazione curato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma. Il totale dei permessi si ripartisce tra 1.681.169 "con scadenza" (57,2%) e di cui il 47,3% riguarda donne, e 2.248.747 "di lungo periodo" (42,8%), per i quali la percentuale femminile è del 50,1%. Distinguendo i permessi nella loro totalità per aree di origine, si nota che la quota maggiore riguarda i paesi dell'Europa centro-orientale (30%), seguiti in ordine decrescente, dall'Africa settentrionale (20,7%), l'Asia centromeridionale (13,9%) e l'Asia orientale (13,4%). Considerando poi le nazionalità più numerose, distinguono il Marocco (13,2%), l'Albania (12,7%), la Cina (8,5%) e l'Ucraina (6,0%). Per quanto riguarda i permessi di soggiorno con scadenza (1.681.169) al 1° gennaio 2015 si conferma, rispetto al 2014, la prevalenza dei motivi di lavoro (52,5%) e di famiglia (34,1%). Si riscontra una quota significativa di uomini tra i soggiornanti per motivi di lavoro (60,3%) e una quota significativa di donne tra i soggiornanti per motivi di famiglia (64,5%). Stabilizzazione e integrazioneIl segnale più emblematico - sottolineano Caritas e Migrantes - della tendenza degli stranieri a stabilizzarsi e quindi integrarsi in Italia è, peraltro, confermata dal fatto che sul totale dei permessi rilasciati per motivi familiari, le donne sono il 60,3%. Va, infine, rilevato che il terzo motivo per importanza è quello legato alla richiesta di asilo (7,0%) che, rispetto agli anni precedenti, ha sopravanzato il motivo dello studio. Al 1 gennaio 2015 in Italia sono presenti ben 198 nazionalità su un totale mondiale, al 2016, di 232 (fonte Onu). Ad inizio 2015 quasi il 60% degli immigrati vive nel Nord, mentre questa percentuale scende al 25,4% nel Centro, con un ulteriore calo nel Mezzogiorno (15,2%). In tre regioni del Nord ed una del Centro è concentrata più della metà dell'intera popolazione straniera presente in Italia (56,6%). In particolare, si tratta della Lombardia (23,0%), del Lazio (12,7%), dell'Emilia Romagna (10,7%) e del Veneto (10,2%). Nel Mezzogiorno va sottolineato che la Campania ospita il 28,6% del totale degli stranieri residenti in quest'area.

 

Galantino: no a lettura ideologica del Vangelo.  "Alla lettura integralista dell'islam da parte di alcuni, si va facendo strada una lettura integralista e quindi ideologica del Vangelo, fino ad arrivare a quello che due giovani hanno fatto ieri sul Lungomare del Porto d'Ascoli: due bengalesi, che vendevano fiori, pestati a sangue perché non hanno saputo recitare il Vangelo. Non c'è niente di peggio di una religione ideologizzata, anche un Vangelo. Vigiliamo su questo anche all'interno della Chiesa". Lo ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, durante la presentazione, oggi a Roma, del Rapporto Immigrazione 2015 di Caritas e Migrantes.

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