mercoledì 30 agosto 2017
Tutto è nato da una banale lite tra un migrante e alcuni ragazzini nel quartiere periferico Tiburtino III. La madre di uno di loro dice: «Io sequestrata». La procura indaga per tentato omicidio.
La struttura di accoglienza gestita dalla Croce Rossa nel quartiere Tiburtino III

La struttura di accoglienza gestita dalla Croce Rossa nel quartiere Tiburtino III

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La quiete dopo la tempesta. La mattina dopo in via del Frantoio, nel quartiere alla periferia di Roma Tiburtino III, sembra essere tornata la calma. Dentro il centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa una cinquantina di migranti, molti dei quali eritrei, fuori una ventina di uomini in divisa a controllare l'ingresso e una decina di cittadini della zona che attendono a distanza qualche novità. Eppure ieri sera, poco prima di mezzanotte si è rischiato davvero molto. Momenti di tensione tra gli occupanti del centro di accoglienza e i residenti del quartiere finiti con un migrante accoltellato alla schiena.


Tutto è iniziato intorno alle 22.30 quando nel vicino complesso popolare di via di Grotta di Gregna 60, almeno stando al racconto dei presenti, avrebbe iniziato a dare fastidio ad un gruppo di ragazzini in strada. Un botta e risposta a cui l'eritreo di 40 anni avrebbe risposto lanciando dei sassi. Così una volta tornati a casa, la madre di uno di loro sarebbe andata nel vicino centro d'accoglienza per regolare i conti. E lì sarebbe stata ostacolata nell'uscita da una cinquantina di migranti ha chiesto aiuto a circa 50 residenti che hanno assediato i cancelli, riuscendo dopo un'ora a far uscire la donna con il nipote di 12 anni. «Ho avuto paura per me e Mattia, ci hanno sequestrato», è il racconto della signora Pamela mentre mostra seduta nel giardino di casa i lividi e le escoriazioni dovuti alla colluttazione di ieri sera, «noi non siamo razzisti, ma ora abbiamo paura di far uscire i nostri figli di casa».


Le reazioni

E da stanotte le forze dell'ordine controllano l'isolato, con la popolazione che è divisa tra chi mostra segni di insofferenza per la presenza di migranti proprio accanto ad una scuola e chi invece, la gran parte, dice che quegli stranieri che girano per la strada «non hanno mai dato fastidio a nessuno». La procura intanto ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, mentre la Croce rossa fa sapere che la persona eritrea ferita «non è ospite del presidio umanitario di via del Frantoio già da fine luglio». Quanto è accaduto questa notte al Tiburtino perciò, continua l'associazione umanitaria, «è sintomo di una situazione di estrema tensione che provoca la circolazione di notizie spesso infondate che generano confusione e contribuiscono a minare la pacifica convivenza di tutti».





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