venerdì 21 dicembre 2012
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​Accerchiati dai sostenitori dell’azzardo ad ogni angolo di strada, ad ogni ora del giorno e della notte, sulla tv e su internet come nelle più vetuste ricevitorie, le consulte antiusura mettono in guardia non solo dai rischi a breve scadenza, ma di un controverso approccio a lunga gittata.Come quella formulata da Silvio Berlusconi che per alleggerire il peso di una tassa poco amata come l’Imu, ha annunciato in uno dei suoi soliloqui via etere di voler sì tagliare l’Imposta sugli immobili, ma di compensarne i minori introiti per l’Erario con «nuove disposizioni – parole sue – sui giochi pubblici, nuovi giochi, nuove lotterie e modalità di gioco del lotto».L’avvocato Attilio Simeone, coordinatore nazionale del cartello "Insieme contro l’Azzardo". promosso dalla Consulta nazionale antiusura presieduta da padre Massimo Rastrelli, in queste settimane non ha mai mollato la presa. E attacca: «Proprio quando la politica cerca camaleonticamente di rifarsi il look per apparire gradevole agli occhi di un elettorato sempre più impreparato a decifrarne i contenuti, ecco – denuncia – che in una notte due notizie rischiano di vanificare tutti gli sforzi fatti dalla società civile di migliorare le condizioni di vita e di salute di oltre un milione di giocatori compromesse quasi irrimediabilmente dal gioco d’azzardo patologico (Gap)».Se la preoccupazione resta forte per quanto merso in fase d’approvazione della Legge di stabilità, che «con un subemendamento al decreto Milleproroghe che di fatto accelera l’istituzione delle cosiddette poker live», per altro «è ancora più "sconcertante" la posizione espressa da Berlusconi», il quale pensando «di far cosa gradita agli italiani, ha annunciato che, in caso di sua vittoria alle prossime elezioni, toglierà l’Imu sulla prima casa compensando il mancato introito», appunto introducendo un nuovo ventaglio di giochi a scommesse «per un importo complessivo stimato pari un miliardo e ottocento milioni».Pur riconoscendo come «meritevole» l’intenzione di «alleggerire il peso della tassazione soprattutto sulla prima casa», fare ciò ricorrendo al gioco d’azzardo «ci sembra quanto meno inquietante», rincara il legale barese. Con oltre un milione di giocatori patologici e altri sei milioni di persone, tra familiari e amici, «che ne soffrono i riflessi negativi, come si può pensare – domanda Simeone – di aumentare le entrate fiscali ricorrendo a nuovi giochi e nuove lotterie?». Peraltro, ciò che Berlusconi ha annunciato, «alcuni suoi politici – sottolinea il legale antiazzardo – lo hanno già fatto nella notte in Commissione Bilancio del Senato».Il messaggio che la politica rischia di far passare è che scommettere costa meno che acquistare il pane. Anzi, la tassazione sulle scommesse è giudicata talmente esigua, da risultare perfino più vantaggiosa di quanto non avvenga con i beni di prima necessità.«Aumentare le entrate erariali senza aumentare la tassazione su giochi esistenti (Poker cash tassato allo 0,6%; Giochi da casinò on-line allo 0,1%) vorrà dire – osserva Simeone – che il consumo degli italiani in azzardo dovrà stabilizzarsi tra 120 e 130 miliardi all’anno». In una paraola: «scandaloso». Quindi da un lato lo Stato «toglierebbe l’Imu dalla prima casa, salvo prelevare diversamente una cifra certamente maggiore dalle tasche degli italiani (solo di quelli che giocano) determinando così un aumento vertiginoso dei giocatori patologici, oltre che disastri sociali ed economici delle loro famiglie».Un cattivo affare per i giocatori. Una pessima idea per le famiglie. Ma un’ottima occasione per biscazzieri e allibratori.Al di la di quelle che saranno le decisioni politiche e gli auspicati ravvedimenti per fermare l’espansione di azzardopoli, le ambiguità di questi giorni hanno «completamente sconfessato tutto un mondo, quello del volontariato, fatto di oltre 500mila italiani (appartenenti alle associazioni che fanno capo al Cartello "Insieme contro l’Azzardo" e alla Consulta Nazionale Antiusura) che ogni giorno cercano di combattere questa nuova subdola dipendenza e che - invita a riflettere Attilio Simeone - chiede alla politica di non peggiorare lo status quo se proprio non riesce a fare qualcosa per rendere migliore il futuro dell’Italia e degli italiani».
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