venerdì 1 marzo 2013
​Nel procedimento di appello sui diritti cinematografici e tv di Mediaset, Silvio Berlusconi si dice totalmente estraneo ai fatti contestati sottolineando che allora ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio. "Manifestazione per la giustizia il 23 marzo".
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L'avvocato generale Laura Bertolè Viale ha chiesto la conferma della condanna a 4 anni di reclusione per Silvio Berlusconi nel processo in appello sul caso Mediaset.

Questa mattina Berlusconi era apparso in aula, dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti contestati sottolineando che allora ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio.L'ex premier, accusato di frode fiscale, è stato condannato in primo grado a 4 anni il 26 ottobre scorso. "Sono trasecolato, sbigottito perché il processo tratta di una situazione a cui sono assolutamente estraneo e lontano. Sono rimasto sorpreso perché le cose di cui si tratta sono riferite al 2002-2003, quando ero presidente del Consiglio", ha dichiarato in aula."Credo che quella sentenza sia stata una grande cantonata", ha aggiunto, riferendosi al verdetto con cui i giudici di primo grado lo hanno condannato a 4 anni di carcere."Il mio gruppo ha versato 6 miliardi di euro nelle casse dell'erario. Dovrebbero mettermi al petto una medaglia d'oro", ha continuato. "Ritengo di essere il primo imprenditore di Italia - ha proseguito Berlusconi - e voglio ricordare che nel 2002-2003 secondo quanto contestatomi, il risparmio di imposta sarebbe stato di tre milioni di euro. Negli stessi anni il mio gruppo ha avuto l'onore di versare nelle casse dell'erario 567 milioni di euro e dal '94, quando lasciai il gruppo per dedicarmi alla cosa pubblica il mio gruppo ha versato 6 miliardi di euro e quindi merito una medaglia d'oro invece di essere stato condannato a quattro anni".

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