sabato 15 giugno 2013
Oggi Consiglio dei ministri: 5 miliardi di crediti agevolati alle imprese. Tagli alle bollette. Stop a Equitalia sugli espropri prima casa. Pioggia di semplificazioni.

Aumento dell'Iva, asse Pd-Pdl per un rinvio di 6 mesi
INTERVISTA La proposta di Fassina ad Avvenire (Celletti, 14/06/2013)
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Sviluppo, infrastrutture, semplificazioni, fisco, ricerca, agenda digitale, ambiente. Sette settori di intervento con una filosofia unificante: mettere mano a tutt’una serie di iniziative che o a costo zero o quasi, possono contribuire a dare uno scossone all’economia e ai consumi delle famiglie. Potrebbe trattarsi di uno o più decreti e un disegno di legge, fra le misure anche lo stop agli espropri della prima casa da parte di Equitalia, a meno che non si tratti di beni di lusso. Il consiglio dei ministri è convocato per oggi alle 15. Con il problema di dover decidere che cosa inserire in decreto con vigenza immediata e che cosa portare nel ddl al successivo vaglio del Parlamento. La misura che crea maggiore aspettative la annuncia il ministro Flavio Zanonato. Un taglio a «voci e rendite» nelle pieghe delle bollette elettriche in grado di sviluppare, a detta del titolare del dicastero dello Sviluppo, un risparmio annuo nelle tasche di cittadini e imprese superiore ai 500 milioni. Una previsione che registra subito il plauso della Coldiretti. Altre misure che potranno avere un loro effetto positivo sulla vitalità delle imprese, immettendo liquidità nel circuito, le annuncia sempre Zanonato: l’aumento a 5 miliardi dei fondi messi a disposizione a tasso agevolato dalla Cassa depositi e prestiti e l’implemento del fondo di garanzia delle imprese. Però stando ai rumors che arrivano dal Parlamento e da Palazzo Chigi, proprio l’esposizione mediatica del sindaco di Padova, titolare dello Sviluppo, ha creato un caso strisciante col Pdl che ha indotto il segretario del partito, e vicepremier, Angelino Alfano, a intervenire. Ed è toccato al presidente del Consiglio tirare le fila, con un richiamo a tutti ad essere prudenti nell’annunciare misure non ancora decise, specie se oggetto ancora di valutazione, come nel caso dell’aumento dell’Iva che lo stesso Zanonato aveva dato praticamente per certo. Ma queste fibrillazioni, gestite dal premier in prima persona (richiamandosi agli impegni presi da tutti nel "ritiro" all’abbazia di Spineto), non incidono più di tanto nella tenuta della compagine di governo, e riguardano semmai la dialettica sempre viva all’interno dei due partiti fra i più "governativi" e gli "scettici".Cosicché la portata e la filosofia dei due provvedimenti di oggi – rinviata la ben più complessa partita su Iva e Imu – non è in discussione, sebbene limature e correttivi proseguivano fino a sera, ieri, e anche in Consiglio dei ministri qualche provvedimento potrebbe avere un’ulteriore messa a regime. «Tratteremo il decreto sulle semplificazioni e dopo il governo dovrà affrontare il tema di come far ripartire i cantieri di idee, di talenti»; annuncia il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio. Complessa in particolare la partita delle semplificazioni, nelle quali spicca lo stop al certificato di sana e robusta costituzione che dovrebbe essere abolito per i dipendenti della pubblica amministrazione. Sussidi in arrivo anche per i giovani con un percorso di studio eccellente nella scuola superiore, che potranno ottenere una "borsa di mobilità". Di rilievo in tutt’altro settore la possibilità per lo Stato di subentrare, anche individuando dei commissari ad acta, nell’ambito di progetto europei co-finanziati che procedono a rilento e per i quali è interesse pubblico mettere in moto. Confermata anche l’accelerazione sulla cittadinanza, a beneficio dei ragazzi figli di stranieri una volta raggiunta la maggiore età.
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