lunedì 17 febbraio 2025
La primogenita del Cavaliere in un'intervista: spero che il presidente Usa non si muova per rottamare l'Occidente. Poi sì ai matrimoni gay, ma no alla maternità surrogata
Marina Berlusconi: Meloni promossa, Europa bocciata e attenti a Trump
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Uno sguardo sul mondo. E sull'Italia. Sui rischi legati alle prime posse di Trump. E sulle scelte del governo guidato da Giorgia Meloni. Marina Berlusconi promuove la nostra premier. Con parole nette, espresse in una ampia intervista pubblicata oggi suò. «In Europa, in questo momento, ci sono tante destre. Quella italiana - e credo che tutti dovrebbero dargliene atto - riesce a mantenere una posizione di equilibrio e piena adesione ai valori democratici. Mi lasci dire che chi si è inventato il nostro centrodestra trent'anni fa ci aveva visto lungo... Oggi viviamo una fase storica molto difficile e il ruolo di Giorgia Meloni è decisamente complesso: sono convinta che meriti stima e rispetto per quello che sta facendo».

Bene Meloni. Male la Ue. «L'Europa deve svegliarsi. Troppo spesso l'appartenenza all'Unione è ancora vissuta come una cessione di sovranità, come se più Europa significasse meno Italia, meno Germania, meno Francia... Basta vedere quei movimenti che da una parte proclamano di voler rendere grande l'Europa e dall'altra predicano il motto di meno Europa e più sovranità. Ma vale esattamente il contrario, perché la vera sovranità è saper rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini e non può esserci sovranità nella solitudine, oggi meno che mai. Penso alla difesa comune, alla politica estera comune, al debito comune, al mercato unico dei capitali: tutti casi in cui l'unione fa la forza». È un'intervista larga. E un capitolo importante non poteva non essere sulle prime mosse del presidente Trump e sulla complicatissima ricerca di pace in Ucraina... La Berlusconi posa la lente sulle mosse dell'inquilino della Casa Bianca. «....Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale». La presidente di Fininvest e Mondadori non si ferma. «Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell'Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il "rottamatore" dell'Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l'America è stata negli ultimi ottant'anni». Le mosse di Trump non possono non legarsi alle divisioni della nostra Ue e alla partita che si sta giocando sul conflitto Russia-Ucraina. Marina Berlusconi è netta. «Per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. All'Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza». E ancora. «Se fosse una pace fatta sulla pelle di Kiev e dell'Europa non credo si potrebbe considerare un bene... E se l'Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica».

Non c'è solo la grande politica. Marina B mette nel mirino i "Signori delle Big Tech": «C'è un problema di concorrenza sleale grande come una casa», avverte puntando il dito contro quei tycoon che «sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell'algoritmo». Poi si sofferma sui grandi temi che continuano a scuotere le nostre società. Il suicidio assistito? Porre fine alla propria esistenza con «dignità» sia un «diritto» per i «malatis incurabili». La cittadinanza? Si può procedere a «piccoli passi» per garantire «un'integrazione ragionevole». I matrimoni gay? Sì, ma no alla maternità surrogata. «Sono favorevole ai matrimoni gay. Guardi se c'è qualcuno che dà valore alla famiglia, beh quella sono io. Avere una famiglia unita e solida è da sempre l'obiettivo principale della mia vita. Proprio per questo, sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard, ma ognuno deve avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama. Altro discorso - prosegue - è quello della maternità surrogata, su cui mi trovo contraria: qualcosa di intimo e profondo come la maternità non può trasformarsi in una mercificazione del corpo femminile. Per quanto riguarda invece il suicidio assistito, penso che chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa debba avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità, ovviamente sulla base di una decisione presa in totale libertà e consapevolezza. Ho tenuto per ultimo - sottolinea la presidente di Fininvest e Mondadori - l'argomento della cittadinanza per chi nasce in Italia perché su questo tema penso serva molta gradualità: posizioni troppo drastiche e ideologiche non fanno che generare eccessi in senso opposto. Servono piccoli passi in avanti, con l'obiettivo di un'integrazione ragionevole, senza pretendere di cambiare il mondo nello spazio di una notte, altrimenti la sindrome del pendolo colpirebbe ancora».

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