mercoledì 7 gennaio 2015
​Il fuciliere operato al cuore ha presentato la richiesta di una proroga della sua permanenza in Italia. La corte suprema di Nuova Deli ha accettato di discutere il caso.
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​La Corte suprema indiana ha accettato di discutere il prossimo 12 gennaio la richiesta di Massimiliano Latorre di prorogare la sua permanenza in Italia per ragioni di salute. Lo scrive la stampa di Nuova Delhi, secondo cui Latorre - colpito da ischemia il 31 agosto scorso e operato sabato per un'anomalia cardiaca - ha presentato la sua richiesta due giorni fa. Il marò, accusato insieme al collega Salvatore Girone, della morte di due pescatori indiani avvenuta quasi tre anni fa, sarebbe dovuto rientrare in India proprio il 12 gennaio. La vicenda è stata oggi anche sotto i riflettori dell'Onu a New York. Il portavoce Stephane Dujarric non ha nascosto che il segretario generale Ban Ki-moon "è preoccupato" per le "tensioni" tra Italia e India e auspica il raggiungimento di una "soluzione ragionevole e reciprocamente accettabile". Aggiungendo che Ban "teme che la vicenda possa avere implicazioni per gli sforzi comuni e la collaborazione sulla pace e la sicurezza internazionale, comprese le operazioni antipirateria". Latorre ieri è stato visitato al Policlinico di San Donato Milanese dal ministro della Difesa Roberta Pinotti. La visita, a quanto si appreso, è stata strettamente riservata. Il team legale che assiste il sottufficiale italiano ha messo a punto un'istanza (petition) per sollecitare alla Corte Suprema un prolungamento della sua permanenza in Italia. Si tratta di un documento sobrio, contenente il quadro clinico del paziente e le valutazioni dei medici, come base per una richiesta di altro tempo per la convalescenza di Latorre in famiglia. L'istanza, a differenza di quelle presentate in dicembre, non farà riferimenti allo spinoso tema della giurisdizione. Altro particolare: non saranno fatte richieste temporali specifiche ma si lascerà al tribunale la libertà di fissare la durata dell'eventuale nuovo permesso, nella speranza ovviamente che sia sufficientemente ampio per garantire una guarigione del paziente e permettere ai governi di Delhi e Roma di riflettere sul da farsi.
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