sabato 2 dicembre 2017
Il segretario generale Susanna Camusso: il governo ha disatteso gli impegni presi sulla previdenza. Tra le altre rivendicazioni: sostenere sviluppo e occupazione e garantire futuro ai giovani
Cgil in piazza in cinque città per il futuro dei giovani
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"Per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani". Questi i motivi al centro della mobilitazione nazionale della Cgil di oggi proclamata dopo l'esito del confronto con il governo sul tema della previdenza, considerato "insufficiente". Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, il sindacato di corso d`Italia chiede anche di "cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l'occupazione", di "estendere gli ammortizzatori sociali", di "garantire a tutti il diritto alla salute" e di "rinnovare i contratti pubblici".

Sono state cinque le manifestazioni organizzate dalla Cgil con lo slogan "Pensioni, i conti non tornano!": da Torino a Bari, da Cagliari a Palermo fino a Roma, dove il corteo è partito da piazza della Repubblica per arrivare fino a piazza del Popolo. A concludere tutte le iniziative è stato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso dal palco della Capitale, in collegamento video con le altre città.

"Siamo in piazza perché non c'è l'attenzione che deve essere data al lavoro, perché il governo ha disatteso gli impegni che
aveva preso con noi un anno fa sulla previdenza, perché bisogna dare una svolta anche sulla qualità del lavoro, perché bisogna
pensare al futuro di questo Paese, in particolare ai giovani e alle donne, a cui continuano a non venir date risposte" ha affermato Camusso, nel suo intervento al termine delle manifestazioni, rimarcando la necessità di intervenire sul meccanismo automatico di
innalzamento dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita, che "è un inseguimento continuo", e la necessità, quindi, di "rivedere una legge profondamente ingiusta".

"Siamo grati ai lavoratori di Amazon perché hanno squarciato il velo sulle vere condizioni di lavoro di quel luogo. Le persone più ricche al mondo sono 8 uomini bianchi e tra questi c'è il proprietario di Amazon, l'azienda che si arricchisce sfruttando i propri lavoratori. E vogliamo abbracciare Marica e i lavoratori dell'Ikea. Non ci crediamo che il proprietario dell'Ikea non possa creare un turno che concili tempi di lavoro e famiglia" ha proseguito il segretario generale della Cgil nel collegamento video da piazza del Popolo per la protesta della Cgil sulle pensioni e il lavoro. "L'art. 18 non è un totem ideologico come dice l'ex presidente del Consiglio, cosa per altro rispettabilissima, ma la necessità concreta per superare le divisioni nei luoghi lavoro" ha concluso Camusso, aggiungendo che Matteo Renzi dovrebbe leggere "i giornali di questi giorni e vedrà quante notizie parlano di licenziamenti ingiustificati e discriminatori".

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