sabato 18 dicembre 2010
Un altro clochard morto per il freddo a Milano. Ieri mattina, il corpo senza vita di un senzatetto cingalese di 46 anni, avvolto in una coperta, è stato ritrovato nel parcheggio di un supermercato in via Farini. I mezzi spazzaneve sono entrati nel tratto autostradale della A1, "liberando" le centinaia di auto intrappolate per 20 ore tra Valdarno e Firenze Sud. Lento rientro alla normalità per le altre regioni, ma il traffico aereo è ancora in emergenza.
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Un altro clochard morto per il freddo a Milano. Ieri mattina, il corpo senza vita di un senzatetto cingalese di 46 anni, avvolto in una coperta, è stato ritrovato nel parcheggio di un supermercato in via Farini. È il terzo clochard morto per l’ondata di gelo di questi ultimi giorni, dopo la ex badante ucraina, ritrovata senza vita ai giardini pubblici, mercoledì mattina e la settantenne torinese, da dieci anni "senza fissa dimora" in Stazione centrale, morta venerdì all’ospedale. «Giovedì sera la nostra unità mobile notturna l’aveva accompagnata in ospedale perchè la vedevano sofferente e con le gambe gonfie – racconta padre Clemente Moriggi della Fondazione San Francesco – e venerdì è morta». Ma la lista potrebbe essere più lunga. Con altri due casi raccontati da un funzionario del nucleo operativo della Polizia locale di Milano. «Li consideriamo morti accidentali. Si tratta di due persone in stato di abbandono che abbiamo ritrovato in zone semicentrali, sotto un albero e in un giardino – racconta l’ufficiale – persone che bevono, magari eccedono con i superalcolici ma basta anche solo qualche bicchiere per riscaldarsi».«Senz’altro è stato il gelo – riprende il vigile – ma in questi casi anche le privazioni di cibo. Sono persone malnutrite che mangiano quello che trovano» conclude.Morti accidentali di immigrati clandestini, sconosciuti e che nessuno cerca. Sono queste infatti le persone che, per paura di essere denunciate, evitano i dormitori pubblici e preferiscono il ricovero di fortuna in strada, anche quando la temperatura raggiunge i 10 sotto zero.Come il cingalese trovato morto ieri mattina, che è stato possibile riconoscere solo attraverso un tesserino trovatogli in tasca, dell’Opera San Francesco di Milano che offre assistenza ai poveri. Il clochard sarebbe morto per arresto cardiaco a causa delle bassissime temperature: era avvolto in una coperta e aveva trovato rifugio sopra la grata di un parcheggio adiacente al supermercato. In questo caso, a dare l’allarme sono stati, poco prima delle 9 alcuni passanti, dopo aver notato che l’uomo non si muoveva. «Risulta quindi che sarebbero già cinque i morti per il freddo, a Milano – commenta l’ultimo doloroso caso, il consigliere comunale del Pd Andrea Fanzago –. Questo dimostra che il Piano messo in atto dal Comune non funziona. E non si dica che le persone senza dimora rifiutano l’accoglienza per scelta. Forse hanno paura di altre conseguenze: ad esempio quella di essere espulsi perché irregolari», conclude il consigliere dell’opposizione, che ribadisce «a Milano, il freddo non deve più uccidere». L’amministrazione milanese, che, oltre ai 1.500 posti letto disponibili nelle strutture di accoglienza del Comune e delle associazioni del terzo settore, in settimana ha allestito tre tende riscaldate d’emergenza in Stazione Centrale, ieri pomeriggio, con l’aiuto della Protezione civile, ha predisposto altri 30 posti letto presso la palestra di una parrocchia. «Ci portiamo avanti, visti i giorni di particolare freddo», ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali del comune di Milano, Mariolina Moioli, impegnata a garantire l’assistenza agli oltre 2000 senza fissa dimora che si contano in città. «Noi li conosciamo tutti, abbiamo sette unità mobili che di notte monitorano la città – ha aggiunto la Moioli –. Il problema è che spesso ci troviamo di fronte a persone problematiche, che rifiutano l’accoglienza». Daniela Fassini
Otto mezzi, 3 spalaneve e 5 spargisale, sono entrati sull'A1 al casello di Incisa Valdarno e stanno ripulendo le corsie dalla neve e dal ghiaccio. I mezzi funzionano da safety car: dietro di loro stanno accodandosi camionisti e automobili, fermi dal pomeriggio di ieri. Intorno al casello, dove si trova un'ambulanza con i volontari della Croce rossa, bar e negozi di alimentari sono stati presi d'assalto e, ormai, trovare un pezzo di pane è impossibile. Anche questo non contribuisce a rasserenare gli automobilisti.Ci vorranno ora comunque per smaltire la coda di auto lunga 38 chilometri, che è stata bloccata tra Valdarno e Firenze sud da ieri pomeriggio. L'Ispettorato della vigilanza sulle concessioni autostradali dell'Anas ha disposto una "verificaispettiva" sull'accaduto. "A seguito del blocco della circolazione, avvenuto nella giornata di venerdì e conclusosi soltanto sabato, su alcune tratte della rete autostradale in concessione, A1 Milano-Napoli area fiorentina, A12 Livorno-Rosignano e A24 Roma-L'Aqulila, a seguito delle intense precipitazioni nevose, l'Ispettorato di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali dell'Anas (Ivca) - si legge in una nota - ha aperto una verifica ispettiva atta a verificare l'operato delle società concessionarie nella gestione delle emergenze e individuare le  eventuali responsabilità da parte delle società stesse, circa il mancato rispetto della normativa". Fabrizio Curcio, responsabile dell'ufficio emergenze del Dipartimento della Protezione Civile, ha riferito che "il Capo Dipartimento ha espresso in modo chiaro che i nostri avvisi non sono stati ascoltati. Finito il lavoro sulla A1, si farà un'analisi approfondita per vedere che cosa non ha funzionato". "Denunceremo tutti alla procura della Repubblica: Mauro Moretti di Ferrovie dello Stato, Pietro Ciucci di Anas, e i Benetton di Società Autostrade per l'Italia". Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi spiegando che "sono queste persone i responsabili" dei disagi registrati. "Chiederemo poi i danni - ha aggiunto - e metteremo tutti davanti alle loro responsabilità. Sto inoltre promuovendo una class action dei cittadini per supportare la loro richiesta di danni, e abbiamo già centinaia di segnalazioni". Il governatore ha spiegato che "come Regione abbiamo mandato un avviso di criticità con richiesta di adozione di stato di allerta giovedì alle ore 13, in cui avvertivamo tutti della situazione. L'abbiamo mandato in tempo sufficiente per intervenire, prevedere e prevenire. Non dimentichiamo che 15 centimetri di neve in inverno sono un fatto normale e non possono dividere in due l'Italia".  Rossi ha assicurato che "andremo fino in fondo senza fare sconti, perché quando si scoglie la neve non ritorni tutto come prima. Quanto avvenuto è il segno dello stato in cui versa il Paese, perchè si è perso il senso della responsabilità e del dovere".VENETO SOTTO ZEROSi è esaurita nella notte l'ondata di nevicate che dal pomeriggio di venerdì ha interessato il Veneto e stamane il cielo è sereno, ma ha lasciato qualche strascico sul fronte della viabilità locale e sui collegamenti ferroviari che hanno segnato ritardi. La polizia stradale non segnala particolari problemi lungo le autostrade e le strade principali del Veneto. Secondo il centro previsioni meteo di Arabba (Belluno), fino a martedì il tempo dovrebbe volgere al sereno o al nuvoloso ma senza precipitazioni nevose. La temperatura resta però sotto la media stagionale e sulla piana di Marcesina, in un'area disabita e tipica d'inverno per le minime polari, sono stati registrati -24 gradi centigradi. Ad Asiago ed Arabba -18, mentre a Cortina -11. A Belluno -8. Sotto lo zero anche gli altri capoluoghi della regione. FRIULI VENEZIA GIULIA, BORA E TEMPERATURE IN PICCHIATAFreddo e temperature in picchiata sul Friuli Venezia Giulia, dopo le abbondanti nevicate di ieri in pianura - fino a 15 centimetri - che hanno causato disagi limitati alla circolazione automobilistica. La notte ha portato gelate, anche grazie alla Bora, che a Trieste ha soffiato a 70 chilometri all'ora. La situazione è comunque in via di miglioramento dal pomeriggio, con arrivo di correnti da Sud Est e alla copertura del cielo, che impedirà un ulteriore abbassamento delle temperature. Per domani l'Osservatorio meteorologico dell'Arpa prevede cielo coperto e tempo variabile, con possibili piogge dalla serata e da lunedì.IN ABRUZZO CIRCOLAZIONE MIGLIORA, MOLISE CONTA DANNITorna lentamente verso la normalità la situazione della viabilità in Abruzzo dopo le nevicate dei giorni scorsi e di stanotte. Sulla Roma-L'Aquila traffico riaperto anche per i tir dopo il blocco per neve operato nella nottata, mentre strade pulite nel chietino e nel teramano anche grazie all'innalzarsi delle temperature. A Teramo piove e nel vastese il ghiaccio va sciogliendosi. Le uniche difficoltà si registrano nell'aquilano. Collegamenti difficili all'Aquila, specie nelle frazioni più alte, dove i mezzi comunali hanno potuto fare ben poco per alleviare i disagi alla circolazione. In città ci sono 20 cm di coltre nevosa e la circolazione è difficile anche nelle arterie principali, anche per chi utilizza gomme termiche. Sulla costa nessun problema dopo i disagi dei giorni scorsi, la circolazione va migliorando. Ma intanto in Molise le temperature rigide degli ultimi giorni stanno provocando danni all'agricoltura in varie zone della regione. A segnalarlo è la Coldiretti del Molise che ha avviato le verifiche necessarie a quantificare i danni provocati dall'ondata di maltempo caratterizzata da freddo polare, che ha avuto un effetto negativo immediato sulle verdure e sugli ortaggi in campo.RIENTRA EMERGENZA NELLE MARCHE, MA C'E' GHIACCIOSembra essere rientrata nelle Marche l'emergenza dovuta alla neve, che da lunedì sera imperversa sulla regione. Oggi le precipitazioni nevose sono cessate, dopo quelle che ieri hanno interessato soprattutto il centro-nord delle Marche. La pioggia caduta in diverse località in nottata e le temperature rigide hanno però ghiacciato le strade, che sono transitabili ma in alcuni tratti a rischio. La rete viaria, comunque, è tutta presidiata da personale di Comuni e Province, volontari della protezione civile e forze di polizia. Incessante il passaggio dei mezzi spargisale. Si spera che in giornata, grazie al sole che è tornato su gran parte della regione, la situazione migliori ulteriormente.
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