venerdì 28 luglio 2017
La decisione del Consiglio dei ministri per contrastare il traffico di migranti; ora la parola passa alle Camere che voteranno il provvedimento martedì.
Navi italiane in supporto alla guardia costiera libica, l'ok del governo
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L'irritazione italiana per le annunciate iniziative francesi sulle coste libiche con la creazione di hotspot in loco (ipotesi rientrata nella serata di ieri), non ferma il premier Paolo Gentiloni. Oggi, come era nei piani, il Cdm ha infatti approvato il progetto per la missione di supporto operativo alla Guardia costiera libica. Abbiamo «approvato né più né meno quel che ci è stato richiesto dal governo di accordo nazionale - spiega il presidente del Consiglio -. Un passo in avanti nel contributo italiano alle capacità delle autorità libiche di condurre la loro iniziativa contro gli scafisti».

Gentiloni tiene poi a precisare che l'impegno italiano sarà limitato e si concretizzerà con «l'invio non enorme di flotte a supporto alla guardia costiera libica e non comporterà un'ingerenza nei confronti della capacità decisionale delle autorità libiche». «È un'iniziativa che ci aiuta a rafforzare la sovranità libica; in caso contrario, sarebbe non rispecchiare la sostanza della decisione del governo presentarla come un enorme invio di grandi flotte e squadriglie aeree. Stiamo parlando di una richiesta a cui abbiamo aderito di supporto alla guardia costiera libica».

L'auspicio del premier è che ora la decisione incontri anche il favore del Parlamento nel più breve tempo possibile (probabile che la discussione inizi martedì). Nel frattempo, nel primo pomeriggio è arrivata anche la nota del governo di Tripoli che ha confermato la richiesta di supporto avanzata all'Italia e la finalità umanitaria della missione: «Il Consiglio Presidenziale del Governo di Accordo Nazionale ha richiesto al Governo Italiano un sostegno tecnico, logistico e operativo - si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri del governo Serraj - per aiutare la Libia nella lotta al traffico di esseri umani e salvare la vita dei migranti».

"Aspettiamo di vedere la decisione del governo - ha commentato il direttore generale di Medici senza frontiere, Gabriele Eminente - ma indipendentemente dai dettagli qualsiasi tipo di soluzione che in qualche modo aumenti le probabilità che vi siano respingimenti, perché di questo si tratta, verso la costa libica ci vede contrari".

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