martedì 2 novembre 2010
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Sul tema dei finanziamenti alle scuole paritarie, don Carlo Velludo, parroco e gestore della scuola dell’infanzia “Provera”-Nido integrato “I cuccioli” di Treviso, ha scritto una lettera aperta al parlamentare Pdl Maurizio Lupi. Eccone alcuni stralci.* * *Scrivo per sottoporle la sciagurata situazione delle nostre scuole paritarie. Dopo i pesantissimi tagli apportati gli anni scorsi, il Governo ha voluto ripetere l’esperimento del taglio anche con la finanziaria 2010 e il taglio è stato ancora lo stesso: 133,5 milioni di euro. Ancora una volta la nostra protesta vi ha costretto a reintegrarne 130 milioni, e solo un anno dopo, precisamente il 7 ottobre 2010 la Conferenza Stato Regione ha deciso di attribuirci questi soldi, ma il Governo non ha ancora voluto firmare questo provvedimento.In questi giorni veniamo a sapere che la legge di stabilità per il 2011, che in Commissione Cultura si sta discutendo, ha innalzato dal 42% al 47% il taglio promesso. In questo modo, per compensare il taglio del Governo, io dovrò accollarmi un passivo di 38.500 euro annui per non dover aumentare la retta di 53 euro al mese ad ognuno dei 145 bambini della mia scuola. La mia azienda in questi anni ha prodotto solo debiti che però non ci hanno impedito di continuare ad autotassarci per non far perdere il lavoro a nessuno del 14 dipendenti; non ci hanno impedito di continuare ad offrire la possibilità di frequentare la scuola anche a coloro che a causa della crisi economica non erano più in grado di pagare la retta; non ci hanno impedito di accogliere bambini portatori di handicap nonostante lo Stato ci eroghi solo mille euro l’anno per l’insegnante di sostegno contro i 12mila per un servizio part time; non ci hanno impedito di continuare a rispettare le costose e sempre nuove norme di sicurezza dell’edificio imposte dalla legge sulla parità.Nel Veneto le scuole paritarie dell’infanzia coprono il 70% della domanda. In molti paesi non ci sono scuole dell’infanzia statali e questo servizio pubblico dell’istruzione viene svolto solo dalle nostre scuole. Come risponderà questo Governo alle tante famiglie che il prossimo anno non potranno più iscrivere il proprio figlio ad una scuola perché non ci sarà più visto che noi, imprenditori per forza, avremo chiuse le nostre perché ormai troppo indebitati per poter far fronte ad un altro salasso?Don Carlo Velludo
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