venerdì 2 agosto 2013
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​Sos da Lampedusa. Questa volta non si tratta di prestare soccorso a un barcone in difficoltà nel Mediterraneo. Ma di sommergere l'isola di libri. «Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove poter acquistare libri» spiega il sindaco Giusi Nicolini, che con un appello sui social network lancia un appello a tutti i cittadini a donare volumi per aprire una biblitoeca sull'isola. «Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri? Io non credo! - scrive il primo cittadino su Facebook - Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avete già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all'iniziativa». I libri vanno indirizzati direttamente al primo cittadino dell'isola.L'appello, lanciato qualche giorno fa, ha già ricevuto tante adesioni, sia da parte di gente comune, sia da case editrici (piccole e grandi) sia da esponenti della cultura o delle istituzioni. La direttrice della biblioteca del Quirinale ha infatti chiamato il sindaco per annunciare l'arrivo di numerosi volumi. Il Comune di Pisa annuncia la spedizione di cinque scatole di libri. Su Twitter decine di persone hanno risposto all'appello: «Arrivano anche i miei libri», «A breve sarò a Lampedusa in vacanza, posso consegnarli di persona». All'appello hanno aderito anche Giunti Editore, Guanda ed Edizioni Qiqajon, la casa editrice del monastero di Bose che su Twitter scrive: «Parte una mini-zattera di nostri libri».«Aiutare Lampedusa con un libro - spiega il sindaco Nicolini - è un gesto bellissimo che si lega perfettamente a quell'invito alla responsabilità e all'integrazione lanciato da Papa Francesco nel corso della sua recente visita sull'isola».
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