sabato 28 marzo 2015
​Il segretario della Fiom: il premier ha scelto Confindustria come interlocutore. In piazza anche Cuperlo e Fassina del Pd.
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"​L'attuale governo Renzi è peggiore di quello di Berlusconi del 2011". Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, dal palco di piazza del Popolo dove si è svolta la manifestazione del sindacato. "Siamo di fronte a un governo - ha detto Landini - che ha scelto come interlocutore la Confindustria e non a caso sta applicando ciò che gli imprenditori gli hanno chiesto e sta proseguendo nel solco dei governi precedenti e c'è anche un peggioramento rispetto al governo Berlusconi. Difatti la lettera della Bce del 2011 chiedeva cose molto precise che, guarda caso, si stanno realizzando oggi". "La logica con cui questo governo si sta muovendo - ha aggiunto Landini - è una logica padronale, pensando che la ripresa sia più facile con i licenziamenti. Questi che sono al governo forse le fabbriche le hanno viste in cartolina, ma non sanno cosa siano". a Fiom di Maurizio Landini è scesa in piazza a Roma contro il Jobs Act. Con lo slogan "Unions", richiamo alle origini del movimento sindacale e alla lotta per creare un fronte comune, Landini ha guidato la manifestazione che si è conclusa in piazza del Popolo dove Landini ha attaccato le politche sul lavoro del governo Renzi. "Tutti devono avere lo statuto dei lavoratori - ha dichiarato dal palco il segretario della Fiom - E questa battaglia la dobbiamo fare noi che ancora quel diritto ce lo abbiamo, non raccontiamoci balle. Dobbiamo farlo noi se vogliamo guardare in faccia quei giovani che oggi entrano al lavoro e se vogliamo guardare a un futuro diverso", ha concluso. Rispondendo alle frecciate lanciate da Venezia dal numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi, il leader della Fiom ha detto che sì quella di Roma è chiaramente una manifestazione politica. Poi ha attaccato Renzi: "Sia sereno - ha detto - Abbiamo più consensi del governo". Al corteo ha partecipato anche la leader Cgil Susanna Camusso. Pochi i rappresentanti del Pd. Presente Stefano Fassina per colmare un "deficit di rappresentanza", ha dichiarato, visto che "il governo Renzi è molto più vicino ai poteri forti" che ai lavoratori. Gianni Cuperlo, ha solidarizzato a distanza, mentre Pier Luigi Bersani si è tenuto alla larga come annunciato e qualcuno come Cesare Damiano ha ufficialmente detto di non condividere l'iniziativa.
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