mercoledì 23 marzo 2022
L'appello promosso dal Comitato "per una civiltà dell'amore" e sottoscritto da un gruppo di esponenti cattolici diventa un documento al Senato, prima firmataria Paola Binetti, dell'Udc
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«L’Europa rischia ogni giorno di più la temutissima terza guerra mondiale». Un gruppo di parlamentari - prima firmataria la senatrice Paola Binetti dell’Udc - ha fatto propria la mozione promossa dal Comitato per una Civiltà dell’Amore, che chiede alla Ue di farsi promotrice del disarmo nucleare.

«Ho presentato con altri colleghi una mozione che impegna il governo a chiedere con urgenza il disarmo nucleare e la conversione delle risorse nucleari in energia pulita al servizio dei paesi in via di sviluppo, a cominciare dalla ricostruzione dell’Ucraina. Abbiamo raccolto l’appello della popolazione ucraina, rilanciato più volte in questi giorni da Papa Francesco», spiega Binetti. «Abbiamo unito le nostre voci a tutte quelle delle associazioni di ispirazione cristiana che si riconoscono nella Società dell’Amore, coordinate da Giuseppe Rotunno. Associazioni che, sulla base di un volontariato instancabile, da anni si battono in questo senso e sono impegnate in progetti e programmi di servizio proprio nei paesi che versano in maggiore difficoltà, a causa della guerra scatenata nei loro territori.Abbiamo bisogno della pace, prerequisito essenziale per ogni forma di possibile sviluppo futuro. Putin ha fatto segnare un passo indietro di oltre 50 anni a tutta la vecchia Europa, che aveva invece innestato un processo di rinnovamento delle sue strutture e dei suoi modelli organizzativi all’insegna della solidarietà. C’è bisogno di pace e di investimenti sotto il profilo economico, energetico, sociale e politica», conclude Binetti.

«Nel secolo appena concluso - recita la mozione -ci sono state ben due guerre mondiali che, a distanza di pochi anni l’una dall’altra hanno fatto milioni di vittime sul nostro continente. Questa volta la guerra potrebbe scatenarsi per lo scontro delle potenze nucleari presenti in Europa e nei Paesi confinanti». Per questo «si ritiene necessario che la UE, in questa drammatica guerra tra Russia e Ucraina, che rappresenta una minaccia per tutti, apra urgentemente un tavolo di dialogo delle superpotenze per il disarmo nucleare e sostenga la necessità di una conversione dell’energia nucleare degli ordigni di guerra in energia utile per la vita sociale ed economica di tutta l’Europa, in particolare nei Paesi poveri, promuovendo concreti progetti di pace e di sviluppo integrale».
La Mozione raccoglie il Comunicato scritto il primo marzo dal gruppo di Cristiani in Politica, firmato da Paola Binetti, Marina Casini, Antonio Brandi, Domenico Menorello, Antonino Giannone, nonché da Presidenti di altri Organismi partecipanti alla Piattaforma per un'agenda politica cattolica "Ditelo sui Tetti" lanciata alla presenza del cardinale Parolin il 9 marzo. Viene citato papa Giovanni XXIII che nella sua ultima enciclica "Pacem in terris", affermava: «Le comunità politiche, le une rispetto alle altre, sono soggetti di diritti e di doveri; per cui anche i loro rapporti vanno regolati nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante, nella libertà».
L’appello punta a dare voce all’impegno di tutti i cristiani, alle accorate preghiere per la pace che papa Francesco, ma non solo a loro e di rivolge all’Unione europea, per chiederne la sottoscrizione da parte di tutta la società civile, di tutto il mondo. I cristiani impegnati in politica, davanti alla minaccia di una possibile guerra atomica, ritengono «indifferibile ed immediato un nuovo e totale disarmo nucleare. Nello spirito della cultura che ha guidato la ricostruzione dell’Italia dopo la II guerra mondiale e ha contribuito in modo significativo a fondare l’Unione europea, si riafferma il ripudio della guerra nel mondo intero; i cristiani impegnati in politica chiedono, inoltre, alla Russia che desista immediatamente dal proseguire nelle operazioni militari, in modo da risparmiare tante vite umane». In questa ottica «è necessario compiere ogni possibile sforzo diplomatico per promuovere progetti di pace e di sviluppo dei popoli, per cui risulta indifferibile l’esigenza di un processo di ridimensionamento della corsa agli armamenti e la conversione degli arsenali nucleari in impieghi di pace». L’Unione europea deve assumere il ruolo di «promotore mondiale di pace, proponendo, da subito, l’avvio di un progressivo disarmo nucleare globale.

Il TPN è un trattato internazionale sulle armi nucleari che si basa su tre principi: disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare. La conversione degli arsenali nucleari «può avvenire secondo quanto già ampiamente realizzato con successo con l’eliminazione delle prime 20mila testate nucleari nel piano Usa-Russia "Megatons to Megawatts", in modo che le risorse risparmiate e gli utili prodotti possano favorire lo sviluppo sostenibile anche nei Paesi poveri. La mozione, che è stata anche firmata dai senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, Maria Rizzotti, Urania Papatheu, Marco Perosino, Gelsomina Vono, Gabriella Giammanco e Maria Alessandra Gallone, impegna il Governo a formalizzare richiesta alla UE affinché si istituzionalizzi quanto prima il «tavolo di lavoro permanente sul disarmo nucleare». La Ue dovrebbe portare il conseguente piano di disarmo nucleare «già nella prossima conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), la decima, affinché sia tenuto in debita considerazione nelle conferenze sul disarmo.

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