domenica 17 settembre 2023
Mano a mano che passano le ore si fa sempre più concreto il rischio che la questione migratoria venga utilizzata cinicamente dai leader degli Stati membri dell’Unione Europea ...
La campagna elettorale Ue tiene in ostaggio i disperati

ANSA

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Mano a mano che passano le ore si fa sempre più concreto il rischio che la questione migratoria venga utilizzata cinicamente dai leader degli Stati membri dell’Unione Europea e dai vertici delle istituzioni di Bruxelles come un’arma elettorale in vista delle elezioni comunitarie di giugno 2024. Governi nazionali alle prese con la frenata dell’economia, e che nel contesto europeo non riescono a elaborare risposte comuni e convincenti ai bisogni delle popolazioni, indirizzano verso i flussi migratori le attenzioni delle opinioni pubbliche.

Allo stesso tempo, i leader di destra e di sinistra, nell’affanno di riempire di temi e di prospettive per il futuro dell’Europa la loro campagna elettorale, cercano di preservare il consenso mettendo i migranti al centro di una guerriglia disumana. Certo Roma e l’esecutivo di destra-centro non aspettavano altro che una nuova «emergenza» per sbandierare norme iperrestrittive con cui mostrare il «pugno duro» alla vigilia di una manovra senza risorse. E certo è vero anche che la premier Meloni, pressata da Salvini, non riesce più a difendere la linea portata avanti sinora, fondata su un dialogo pragmatico con la Commissione.

È altrettanto vero, però, che le accuse mossa da Roma verso Bruxelles e i leader socialisti e liberali nelle istituzioni Ue, vanno quantomeno dibattute. C’è la sensazione, a Roma, che l’ampiamente contestabile accordo con Tunisi proceda con tempi e volontà politica molto più lenti rispetto ad analoghi accordi siglati nell’interesse di altri Paesi Ue. Se è grave che Roma usi il tema migranti per tenere botta alle euroelezioni, sarebbe altrettanto grave se politici di Bruxelles o di Paesi partner non aiutassero Roma allo scopo di impedire un maggior peso della destra italiana a Strasburgo. Da questo punto di vista, la visita oggi di Von der Leyen a Lampedusa aiuta a ricordare quanto sia pericoloso e disumano il registro delle strumentalizzazioni incrociate.

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