mercoledì 27 luglio 2022
Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni.
Ispra, è allarme sul consumo di suolo
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I dati del Rapporto Snpa 2022 sul consumo di suolo redatto dall’Ispra sono drammatici. E si accompagnano ad un allarme dato dallo stesso governo: a causa della crisi, alcuni provvedimenti che avrebbero potuto frenare il fenomeno sono stati di fatto bloccati.

Per capire basta poco. Stando a quanto indicato da Ispra, nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni, una media di 19 ettari al giorno, quasi 70 km quadrati di nuove coperture artificiali in un solo anno. In questo modo, spiega Ispra, il cemento ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell'intero suolo consumato. Proprio le costruzioni sembrano stringere in una morsa senza scampo i suoli italiani. Oltre il 70% del consumo si concentra nelle aree cittadine. Gli edifici aumentano costantemente: oltre 1.120 ettari in più in un anno distribuendosi tra aree urbane (32%), aree suburbane e produttive (40%) e aree rurali (28%). Ci sono, certo, differenze regionali ma il succo della situazione non cambia. Il Veneto è la regione che ha la maggior superficie di edifici rispetto al numero di abitanti (147 metri quadrati per abitante) il Lazio (con 55 metri quadri) è quella con la più bassa concentrazione.
A conti fatti, tra il 2006 e il 2021 l'Italia ha perso 1.153 chilometri quadrati di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 chilometri quadrati all'anno e un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di euro l'anno. Sulla base della rilevazione Ispra, Coldiretti sottolinea come “nello spazio di una generazione sia scomparso più di 1 terreno agricolo su 4 (-28%)”. In questo modo, “le aree perse in Italia dal 2012 avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 150 mila quintali di prodotti agricoli e lo stoccaggio di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde”. Proprio partendo dall’acqua, l’Associazione dei consorzi irrigui e di bonifica (Anbi) sottolinea che “la cementificazione ha tra le conseguenze più rilevanti, l’aumento del rischio idrogeologico”. Una condizione, quella determinata dal consumo di suolo, che crea allarme anche nel sistema di rappresentanza dei lavoratori. Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl, si chiede: “Come pretendiamo di incrementare le nostre produzioni agroalimentari, in qualità e soprattutto quantità, se continuiamo a mangiare suolo agricolo con nuovo cemento e pannelli solari?”.
Secondo il rapporto di Ispra, tuttavia, "è possibile" ancora rimediare alla situazione. Partendo, per esempio, dagli oltre 310 chilometri quadrati di edifici non utilizzati e degradati esistenti in Italia, una superficie pari all'estensione di Milano e Napoli. "Può essere utile distinguere tra consumo di suolo buono e consumo di suolo cattivo”, nota poi Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, commentando Ispra e facendo riferimento al consumo di suolo per la logistica e la mobilità considerato “buono” perché sposta i trasporti dalla gomma alla rotaia.
Il problema comunque rimane e cresce a causa della situazione normativa. Stefano Laporta, presidente Ispra, proprio commentando i numeri dice: “Si tratta di un ritmo non sostenibile nel medio lungo periodo, che deriva dalla assenza di interventi normativi efficaci o anche dall'attesa della loro attuazione, o anche dalla mancata definizione di un quadro definitivo omogeneo a livello nazionale”. Per questo Maria Siclari, direttore generale Ispra, aggiunge: “I nostri dati devono servire al legislatore perché finalmente possa essere emanata una legge sul consumo di suolo e rigenerazione urbana". Un orizzonte che per ora rimane lontano. Lo stesso ministro Giovannini sottolinea infatti che "a causa della crisi di governo si blocca la legge sulla rigenerazione urbana: questo è un grande peccato. Un testo che avrebbe dato a questo paese una legge sulla rigenerazione urbana dopo anni".


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