mercoledì 1 dicembre 2021
Approvato un emendamento al decreto fiscale. Restano i limiti precedenti di 4.931 euro l'anno. Ma rimangono aperti i nodi del trattamento economico e dell'inclusione
Invalidi: torna la possibilità di cumulare redditi da lavoro e assegno

Ansa

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Sanata l'ingiustizia che aveva colpito le persone con disabilità che lavoravano. Nel decreto fiscale approvato nella notte tra martedì e mercoledì dalle commissioni Finanze e Lavoro del Senato, infatti, è stato inserito anche un emendamento che ripristina la possibilità di cumulare l'assegno di invalidità con il reddito da lavoro entro i limiti stabiliti precedentemente di 4.931 euro l'anno. Il decreto è atteso ora al vaglio definitivo dell'aula questa mattina.

"Correggiamo un'ingiustizia. Manteniamo la promessa fatta a famiglie e associazioni che lottano per l'inclusione", ha commento su Facebook il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Diversi partiti della maggioranza - Pd, M5s, Italia viva e Lega - si erano in effetti impegnati per sanare la situazione di disagio, una vera ingiustizia appunto, causata alle persone con invalidità parziale dal 75 al 99% da una comunicazione dell'Inps che a sua volta recepiva l'indirizzo di due sentenze della Cassazione. In queste ultime si sottolineava come la norma a suo tempo approvata prevedesse lo stato di inattività quale condizione necessaria per ricevere l'assegno di invalidità parziale, oggi fermo a 287 euro mensili. Impedendo così di fatto di lavorare e continuare a ricevere l'assegno di invalidità. Oltre a quello di esponenti politici come Misiani, Catalfo, Faraone e Stefani, decisivo l'impegno della sottosegretaria al Mef Cecilia Guerra che ha concordato i testi dell'emendamento da approvare con la Ragioneria dello Stato.

Come Avvenire aveva sottolineato in un editoriale, però, la norma ha di fatto solo sanato una ferita inferta alle persone con invalidità parziale. Restano da promuovere per questa categoria un migliore trattamento economico e una maggiore inclusione nel lavoro.

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