venerdì 21 dicembre 2012
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​Non si può rendere ordinario lo straordinario. E nemmeno raccontare che le colpe di certe situazioni «drammaticamente folcloristiche» siano (sempre e tutte) di altri. Perciò l’Ue è un soffio dal bastonare nuovamente il nostro Paese, come spiega Erminia Mazzoni, Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento europeo, una cui delegazione è stata in «missione investigativa» a Malagrotta e zone limitrofe alla fine di ottobre.Com’è andata, presidente?Abbiamo avuto un riscontro negativo. Sembra assurdo a dirsi, ma la situazione del Lazio è apparsa ai commissari europei assai più difficile della Campania.Quindi la sanzione è più di un’eventualità?Dieci giorni fa ho parlato col commissario per l’Ambiente, Janez Potocnik, e mi ha spiegato che per il Lazio non solo c’è la situazione di Roma con la raccolta differenziata completamente bloccata, ma si continua ad utilizzare la gestione straordinaria. Con l’aggravante dell’ultimo provvedimento.Cioè la nomina da parte del governo di un "supercommissario". Uno... schiaffo all’Ue?Esattamente. Potocnik mi diceva come la cosa più grave sia proprio che nel Lazio siano ancora alla gestione commissariale. E se la procedura d’infrazione era stata sospesa quando era arrivato il Piano approvato dal Consiglio regionale, adesso c’è il pericolo molto concreto che la procedura venga riaperta.Con multe economicamente "sostanziose"...Sì, anche.Quale idea vi siete fatti delle motivazioni per le quali non si risolve la situazione romana dei rifiuti?Nel Lazio, come in Campania, non ci sono mai state visioni strategiche. Poi avrei qualche domanda da fare a mia volta: perché ingentissime risorse assegnate non sono mai state spese per ottenere la differenziata? Perché non si sono mai chiuse convenzioni, anche economicamente vantaggiose, con il sistema del riciclo e recupero dei rifiuti? Eppure in altre regioni fruttano profitti elevatissimi, permettendo di ridurre le imposte e ripagare l’ambiente dei danni provocati dalle discariche.Domande che, poche settimane fa, avete direttamente rivolto ai rappresentanti di comune e provincia di Roma e della Regione Lazio nelle loro audizioni.Sono d’accordo col ministro Clini quando parla di anomalia tutta italiana della gestione regionale dei rifiuti. Le competenze sono frammentate in modo tanto assurdo da provocare risultati drammaticamente folcloristici come quelli che abbiamo sotto gli occhi. E con ognuno che rimanda ad altri le responsabilità. La nostra prima annotazione dopo quelle audizioni è stata che sembravano una specie di cabaret, nel quale ciascuno dava ad altri le colpe di quanto accade...
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