domenica 6 giugno 2010
«Avrei preferito un testo più incisivo, ma il compromesso raggiunto dimostra che il Pdl è un partito democratico».  Questo il giudizio di Silvio Berlusconi nel corso dell'Ufficio di presidenza del Pdl sul testo del ddl. Ora il provvedimento sarà sottoposto al voto in Senato e successivamente alla Camera, dove però non si faranno ulteriori modifiche.
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«Avrei preferito un testo più incisivo per impedire abusi nell'utilizzo delle intercettazioni, ma il compromesso raggiunto dimostra che il Pdl è un partito democratico in cui le decisioni vengono prese con il contributo di tutti». È questo il giudizio che Silvio Berlusconi, secondo quanto riferito da diversi presenti, ha dato nel corso dell'Ufficio di Presidenza al testo sulle intercettazioni. Il premier ha comunque sottolineato che si tratta di un passo importante verso una migliore regolamentazione dello strumento di indagine. Il ddl intercettazioni sarà sottoposto al voto in Senato e successivamente alla Camera, dove però, visto che il testo è sato lungamente esaminato, non si faranno ulteriori modifiche. È questo il ragionamento che Silvio Berlusconi, secondo alcuni presenti, ha fatto nel corso della riunione di questa mattina a Palazzo Grazioli introducendo l'argomento e "blindando" di fatto il testo che uscirà da Palazzo Madama.«L'esame degli emendamenti conferma alcuni passi avanti soprattutto in tema di intercettazioni ambientali, ricusazione e astensione. Positiva è la volontà di superare il limite rigido dei settantacinque giorni anche se le modalità indicate necessitano di un'ulteriore riflessione per evitare un impatto negativo sull'organizzazione giudiziaria». Lo afferma in una nota il senatore finiano e sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli.
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