lunedì 6 settembre 2010
In alcuni istituti oggi torna a suonare la campanella, anche se in molte regioni il via è fissato per il 13 settembre. Tensioni questa mattina davanti al provveditorato di Palermo.
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Anno scolastico ai nastri di partenza: in alcuni istituti oggi torna a suonare la campanella anche se in molte regioni il via è fissato per il 13 settembre. La settimana si annuncia calda: i professori rimasti senza incarico minacciano iniziative e mobilitazioni. Finiti o interrotti  gli scioperi della fame della scorsa settimana la protesta dei precari prosegue  davanti a Montecitorio, con un presidio  almeno fino all'8 settembre, quando con l'inizio  dell'attività parlamentare è stata convocata una nuova assemblea per organizzare uno sciopero nazionale, che  potrebbe essere programmato a fine mese. Tensioni stamani a Palermo dove un gruppo di precari sta bloccando gli uffici del provveditorato dove sono in corso le convocazioni annuali per il personale amministrativo. Sono 70 i posti disponibili e in circa duecento stanno aspettando l'esito. La protesta è scattata quando si è diffusa la notizia che il numero delle convocazioni era inferiore rispetto alle previsioni. È stato richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. ROMAPrimo giorno di scuola tra abbracci e nostalgia per le vacanze finite ma anche all'insegna dei malumori per la riforma Gelmini: questa mattina la campanella è suonata per gli studenti del liceo classico "Tasso" di Roma, i primi, nella capitale, a tornare sui banchi di scuola.«Siamo tesi - ha detto uno studente che ha appena finito il ginnasio - perchè dovremo conoscere altri professori e non so cosa ci aspetterà quest'anno». «Ieri ero in aeroporto - ha aggiunto un'amica - ed ora sono qui. È drammatico. La cosa bella è ritrovare i compagni dopo l'estate, per il resto nulla di positivo». E mentre gli studenti in fila ritornano sui banchi, sul muro del liceo vengono affissi dei cartelloni: uno su cui è scritto "La scuola cambia dal basso. Costruiamo l'altra riforma" firmato Unione studenti del Lazio, l'altro di colore giallo con "Giù le mani dalla scuola pubblica".«Sulla riforma Gelmini non voglio commentare - ha detto un ragazzo prima di varcare l'ingresso - ma sicuramente sarà un anno di protesta». «La Gelmini è sul piede di guerra e sono molti i motivi per protestare - ha aggiunto un altro studente questa riforma non si basa sulle nostre esigenze e per questo non la vogliamo».Davanti all'ingresso dell'istituto, in via Sicilia, oltre alle centinaia di liceali anche un gruppetto di genitori che distribuivano volantini contro la riforma Gelmini: «Siamo preoccupati per questo andazzo - ha spiegato una mamma del Coordinamento genitori e docenti delle scuole superiori di Roma - è l'inizio dell'anno e cercheremo di farci sentire e fare il più possibile per protestare contro questa riforma che ci farà perdere la scuola statale. Dopodomani faremo un'assemblea per organizzarci e capire che tipo di proteste portare avanti».
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