sabato 26 febbraio 2022
L’applauso dopo il minuto di silenzio dedicato a chi muore in Ucraina. I sindacati: «Fermare l’aggressione di Putin a un Paese sovrano»
La manifestazione a Roma per la pace in Ucraina

La manifestazione a Roma per la pace in Ucraina - Ansa

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Un minuto di silenzio. Dedicato a chi sta morendo, ucciso, in Ucraina. Poi l’applauso, lungo. Comincia di fatto così la manifestazione nazionale nella Capitale "Contro la guerra, per una Europa di Pace", ieri mattina, organizzata da un centinaio d’associazioni, molte cattoliche, enti, sindacati. Così e con un ricordo di Gino Strada, fondatore di Emergency. Piazza Santi Apostoli è stracolma di gente. Anche gli studenti. Anche tanti bambini. Molti hanno tanti fiori al collo d’ogni colore, come molte donne. La parola più ripetuta e scritta è inevitabilmente "Pace". Insieme a "Stop war!". E, scritta sulle bandiere ucraine, "Salvateci". A proposito di bandiere, sono molte, moltissime, quelle arcobaleno della pace. I colori, su tutti, sono il giallo e il blu.

Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete italiana Pace e Disarmo, che è fra gli organizzatori della manifestazione: «Serve a dare forza e visibilità alle campagne che si fanno in tutti gli altri giorni dell’anno, all’impegno per la pace, la non violenza». Ed «è sempre bello vedere le bandiere della pace al vento, ancor più sapere che lo stavano facendo in città grandi e anche piccole in tutta Italia».

Fra gli organizzatori ci sono anche i sindacati confederali. Maurizio Landini, segretario Cgil, parla di «sciagurata aggressione di Putin». Poi spiega che «abbiamo assistito alla corsa al riarmo, quando si doveva pensare a vaccini gratuiti per tutti». Così «quello che sta avvenendo è un’azione pensata, programmata e agita da un nemico della libertà. Ora il rischio di una guerra nucleare è concreto, lo abbiamo di fronte».

Dice il segretario Cisl, Luigi Sbarra, che «siamo in piazza per condannare con forza l’aggressione della Russia a una nazione sovrana, per i diritti umani, per esprimere la solidarietà del mondo del lavoro al popolo ucraino e alla sua comunità in Italia». Adesso «le ostilità vanno immediatamente fermate o l’intero continente rischia di finire nel baratro di una nuova guerra fredda». Poi c’è Pier Paolo Bombardieri, segretario Uil: «La guerra è morte e disperazione e noi siamo per la pace senza se e senza ma – sottolinea –. C’è bisogno di una risposta forte. Ed è la pace che deve condizionare le scelte economiche e non viceversa. Va condannato e isolato un Paese che sta usando la guerra come strumento di equilibrio internazionale».

Piazza Santi Apostoli è piena anche di mille cartelli, qualcuno in cirillico, tanti simboli della pace disegnati sui volti. Più di una citazione per la "Ninna nanna della guerra", poesia che Trilussa scrisse nel 1914, dopo lo scoppio del primo conflitto mondiale. C’è aria di preoccupazione e speranza. Fa freddo, c’è ancora sole. Su un cartello si legge: "La storia ci insegna che non abbiamo imparato niente". Su un altro, retto da un bambino, "Non facciamo la guerra per favore". Ci sono tanti ucraini, alcuni hanno colorato le loro mascherine bianche usando pennarelli gialli e blu. Ci sono anche cartelli e striscioni contro la Nato e bandiere di partito.

Il ministro della Salute annota che «è importante essere qui. Lavoriamo – va avanti Roberto Speranza – per sanzioni molto dure che facciano capire al governo russo che quanto ha fatto è inaccettabile». In piazza c’è un altro ministro, quello del Lavoro: bisogna «reagire all’aggressione della Russia con le sanzioni che sono lo strumento necessario a colpire chi ha dato vita a una guerra in modo unilaterale – avvisa Andrea Orlando –. Diamo sostegno e solidarietà al popolo ucraino» e portiamo avanti «un lavoro perché si fermino le armi».

C’è la presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo (ed ex presidente della Camera): «Con sindacati, associazioni e simboli della Resistenza partigiana come Luciana Romoli per una grande mobilitazione contro l’invasione dell’Ucraina. Politica, istituzioni, società civile insieme per fermare Putin», dice Laura Boldrini. Il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, spiega come la manifestazione sia «contro la guerra e per la pace, in Ucraina e non solo in Ucraina». E chiude: «Dobbiamo mettere in ginocchio l’economia di guerra della Russia».

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