giovedì 2 marzo 2017
La denuncia di una donna, sostenuta dalla Cgil è smentita dal direttore dell’Usl 6: «Il servizio è garantito»
Azienda Ospedaliera di Padova

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Impossibile abortire a Padova e negli ospedali dell’Uls 6 “Euganea”? I dati non lo dimostrano. L’anno scorso le interruzioni volontarie di gravidanza sono state ben 529, seppur in presenza dell’80% di medici obiettori. Ecco perché Luca Coletto, assessore regionale alla sanità del Veneto, ha voluto vederci chiaro nella denuncia di una donna di 41 anni, già madre di 2 figli, che, a suo dire, ha dovuto girare per 23 ospedali in Veneto, ma anche in Trentino Alto Adige ed in Friuli Venezia Giulia, per poter riuscire nel suo intento - sofferto, fa sapere - di rinunciare al terzo figlio.

E, sempre secondo quanto racconta, ci è riuscita perché aiutata dalla Cgil. Sindacato che ha immediatamente fatto scattare una protesta per l’eccesso, a suo dire, di obiezione. È metà dicembre del 2015 quando la donna ha scoperto di essere incinta. La 194 impone di procedere all’ivg entro i primi novanta giorni. La signora è al secondo mese di gravidanza. E, preoccupata, comincia a contattare per telefono le strutture più vicine, a Padova. Dopo i primi inviti a temporeggiare e qualche no per difficoltà oggettive, la donna si rivolge fuori regione. Ma neanche questa ricerca va a buon fine. Ben 23 le strutture contattate. Le risposte? «Non ce la facciamo », «siamo già al limite», «non riusciamo a stare nei tempi», «ci sono le vacanze», «sono tutti obiettori ». Ma, rivoltasi alla Cgil, la donna riesce ad abortire nel successivo mese di gennaio, proprio a Padova, cioè presso il primo presidio contattato. Cgil che ora rilancia, affermando che l’obiezione non riguarda solo l’intervento di interruzione, ma perfino un presunto rifiuto dei barellieri di accompagnare le pazienti. «Questa signora era in difficoltà anche perché non ha trovato nessuno che nei tempi previsti le facesse il certificato medico – accusa Alessandra Stivali, della Cgil di Padova – di verifica del suo stato in gravidanza e con quello potesse procedere».

Da qui la denuncia dello stesso sindacato dell’«annoso problema dell’obiezione di coscienza che di fatto impedisce - in gran parte delle strutture pubbliche - il pieno rispetto della Legge 194: se la stragrande maggioranza dei medici si dichiara “obiettore di coscienza” le liste d’attesa per l’interruzione volontaria di gravidanza diventano pericolosamente lunghe». «La signora ha tutta la nostra comprensione per il dramma che ha vissuto – afferma il direttore generale dell’Uls 6, Domenico Sibetta – . L’episodio ha una collocazione temporale a fine 2015, in un mese particolare, quello di dicembre, e al momento non siamo in grado di verificare puntualmente quali difficoltà la signora ha incontrato nel suo doloro pellegrinare». Può essere davvero accaduto? Sibetta assicura che i competenti organi regionali stanno svolgendo opportune indagini e conferma che nel caso dell’Uls euganea sono 8 i medici non obiettori (41 gli altri) e che, pertanto, il servizio è garantito.

Non solo, si sta costituendo un polo unico - anticipa - dove questi servizi saranno concentrati a seguito della recente integrazione di tre aziende sanitarie del Padovano.


DA SAPERE
La Ivg nel Veneto: 34 strutture, metà interventi entro 14 giorni

Ecco i dati reali dell’interruzione volontaria di gravidanza nella Regione Veneto secondo l’ultima relazione del ministero della Salute al Parlamento.
- In Veneto nel 2015 sono stati effettuati 5.044 aborti a fronte di 38.786 nascite, con un rapporto di 130 ogni 1.000 nati vivi. La media nazionale è 185.
- La percentuale di medici obiettori in Veneto è pari al 76,2% contro il 70% di media in Italia.
- In Veneto l’88,6% delle donne abortisce nella provincia di residenza, solo l’11,4% in un altro territorio, una situazione lievemente migliore rispetto alla media.
- Rispetto ai tempi di attesa fra certificazione e intervento, il 49,9% delle Ivg avviene entro 14 giorni; il 26,3% entro 21 giorni; il 15,2% entro 28 giorni e l’8,6% deve attendere oltre 4 settimane. Dati superiori ai tempi medi di attesa in Italia.
- Quanto alle strutture in cui si praticano interruzioni volontarie di gravidanze, in Veneto sono 34, pari al 77,3% dei reparti di ostetricia. Dato superiore alla media del 59,4%.

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