giovedì 16 febbraio 2012
​Il "consiglio" arriva dall'VIII Rapporto del Cnel sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia. Fanalino di coda la Puglia, che, con Molise, Campania e Basilicata, si inserisce nella fascia a bassa integrazione.
Intervista a Luca Di Sciullo (da Radio inBlu)
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​Vengono attratti soprattutto dalle città della Lombardia, ma potenzialmente le migliori condizioni di accesso al welfare e al lavoro le trovano rispettivamente in Friuli Venezia Giulia e Toscana. Se dovessero quindi scegliere una regione italiana o, in alternativa, una macro area in cui sistemarsi e sentirsi accolti, gli immigrati dovrebbero optare per il Friuli e il Centro Italia. Il "consiglio" arriva dall'VIII Rapporto del Cnel sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia, presentato oggi a Roma.In una scala da 1 a 100 il Friuli ottiene, in quanto a "potenziale di integrazione" (elaborazione che si ricava dagli indici di inserimento sociale e occupazionale), 70,6 e si rivela la regione più "accogliente"; seguono Toscana (66,0) e Umbria (65,7). Fanalino di coda la Puglia (34,3), che, con Molise, Campania e Basilicata, si inserisce nella fascia a bassa integrazione. "Alte" invece le performance di Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Liguria. Le province più virtuose sono Trieste (71,9), Prato (69), Reggio Emilia (68,4).Secondo il Cnel, il governo dovrebbe "ripensare a leggi e politiche per l'integrazione degli stranieri": su questi argomenti la politica è "latitante". Il ruolo del governo, ha spiegato il sottosegretario al Welfare, Maria Cecilia Guerra, è "coordinare" i territori "affinchè i fondi specifici" per l'immigrazione "vengano spesi nel modo giusto". Nel frattempo però l'esecutivo sta pensando a una norma "per allungare fino a un anno, o più in caso di ammortizzatori sociali", il tempo a disposizione degli immigrati disoccupati per cercare un nuovo lavoro. Guerra delega però alla "mediazione parlamentare" la discussione sul diritto di cittadinanza degli immigrati.TANTI MINORI IN LOMBARDIA, A MILANO RECORD DENSITÀSecondo dati del 2009, in Lombardia i bambini sono il 24,5% della popolazione immigrata (la media nazionale è 22%), indice questo della stabilità di una famiglia in un luogo. La regione ottiene anche il primato per densità di stranieri residenti (41,2 ogni kmq contro 14,1), record a Milano (205,4 per kmq). AFFITTI PIÙ ACCESSIBILI IN FRIULIIn questa regione gli affitti di case di medio-piccole dimensioni incidono per il 22,3% sul reddito degli immigrati, contro la media nazionale del 35,4%. Nella classifica delle province Milano è al 94/mo posto per accessibilità, Roma al 98/mo, Napoli all'ultimo.DEVIANZA? DIPENDE DA ABITAZIONE E FAMIGLIA Secondo il Rapporto del Cnel "circa l'80% delle denunce contro stranieri è correlata alla difficoltà di accesso all'abitazione e all'impossibilità di creare una famiglia".INSERIMENTO SOCIALE? MEGLIO IN PICCOLI CENTRIAi primi posti di questa classifica, guidata a livello regionale dal Friuli Venezia Giulia, si trovano le province di Trieste e Vicenza. Napoli è al 92/mo, Roma al 95/mo, Milano al 97/mo.IN UMBRIA RECORD STABILITÀ PERMESSI In questa regione il 74,3% dei permessi di soggiorno è stabile, la loro "mortalità" è più frequente nelle grandi città. In Trentino si contano invece le maggiori naturalizzazioni: 8,9 ogni 1.000 stranieri (5,4 è la media italiana). IL MIGLIOR INSERIMENTO OCCUPAZIONALEBrilla anche l'iniziativa privata straniera: 6,4% del totale delle imprese contro la media nazionale di 3,6%. Friuli e Trentino detengono il primato di occupati stranieri sul totale degli occupati con il 24,7% e il 19,8% (16,1% la media italiana). Ugualmente per i redditi più elevati: in Friuli si arriva a 14.203 pro capite (contro 11.023 euro; in Trentino si toccano i 13.057. Boom di occupazione femminile invece nel Lazio: lavorail 61,3% delle immigrate.
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