sabato 7 febbraio 2009
Il premier prova a smorzare i toni sulla cancellazione del divieto di denuncia dei medici per i pazienti irregolari. Per il sindaco di Roma Alemanno «l’iter dovrà sistemare molti aspetti». Bricolo (Lega): nessun razzismo. Veltroni: che un bimbo non sia portato a curarsi per paura è disumano.
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    Contro la raffica di critiche sulla cancellazione del divieto di denuncia dei medici per i pa­zienti irregolari prende la parola il premier. I medici, dice Berlusconi, avranno la facoltà, non l’ob­bligo di segnalare gli stranieri alle forze dell’ordine. Ma nella maggioranza si apre qualche crepa: sia il sindaco di Roma Alemanno che esponenti del Pdl e­sprimono perplessità. Il presidente del Consiglio ce l’ha con qualche gior­nale che ha titolato «I medici dovranno segnalare gli irregolari»: «I medici avranno la facoltà – precisa Sil­vio Berlusconi – sulla base della propria coscienza e del proprio sentire professionale, di segnalare even­tuali pazienti irregolari. Prima c’era il divieto». Poi ag­giunge: «Il vero scandalo era obbligare i medici al si­lenzio ». «Nessun razzismo, tutti continueranno a es­sere curati allo stesso modo», sostiene il senatore le­ghista Federico Bricolo, autore dell’emendamento. «Il medico al pronto soccorso ha un ruolo anche di pubblico ufficiale – spiega il deputato leghista Ettore Pirovano – e come denuncia una rapina, un furto, u­no stupro, dovrebbe denunciare quello che diventerà un reato: l’immigrazione clandestina». Ma anche nel Pdl c’è chi non è molto convinto. Co­me il sindaco di Roma: gli emendamenti al pacchet­to sicurezza presentano «aspetti positivi e negativi – ammette Gianni Alemanno – e bisogna precisare con molta attenzione». L’iter parlamentare, auspica, «de­ve aggiustare molti aspetti», come «l’emendamento che costringe alla schedatura degli immigrati che van­no a curarsi», norma che desta «molta perplessità». «Il sindaco non ha potuto seguire nei dettagli il di­battito – lo richiama all’ordine Maurizio Gasparri – e capirà che tutte le norme sono giuste e l’inopportu­nità di pareri diversi nel centrodestra». Ma Alemanno non è solo. Dopo le critiche dell’im­munologo Ferdinando Aiuti, che in Campidoglio pre­siede la Commissione speciale politiche sanitarie del Comune, anche Federico Rocca, membro della stes- sa commissione dice che «l’immigrazione clandesti­na non si risolve con le denunce dei medici» che spin­geranno gli stranieri verso strutture clandestine, spie­ga, dove già ora si fanno aborti e infibulazioni. Da Ro­ma a Milano, dubbi anche da Giampaolo Landi Di Chiavenna, assessore meneghino alla Salute: «Anche qualora si volesse denunciare l’immigrato ammala­to si rischia di non risolvere in modo esaustivo il pro­blema delle espulsioni», col «pericolo di avere sul ter­ritorio clandestini non più sotto controllo sanitario». «Come medico l’emendamento sul medico-poliziot­to non mi trova d’accordo – dice la deputata del Pdl Melania Rizzoli – perché il medico deve curare e de­nunciare solo le malattie contagiose, non il paziente portatore. L’emendamento provocherebbe il non pre­sentarsi dei clandestini, con un diffondersi incon­trollato delle pericolose malattie infettive». E l’opposizione non si rassegna. Walter Veltroni par­la di «disumanità»: «L’idea che un bambino amma­lato non sia portato ad essere curato per paura dei ge­nitori di essere denunciati – dice il leader del Pd – è un qualcosa di estraneo a valori, cultura e storia del mio Paese». E avverte la Lega: «Non è che alla Came­ra ci si aspetti un clima di dialogo sul federalismo con quelle forze che presentano una norma che è pura barbarie». «Faremo una battaglia strenua facendo le­va sui tanti dubbi che molti deputati del Pdl hanno già manifestato in privato», aggiunge Livia Turco. «Crediamo in un ravvedimento in quella parte della maggioranza che malvolentieri, calpestando la pro­pria coscienza, segue l’ubbidienza imposta dalla Le­ga », aggiunge Dario Franceschini, in visita a Roma all’Ospedale San Gallicano, da anni specializzato nel­l’assistenza degli stranieri.
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