giovedì 12 luglio 2012
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​Mario Monti si "ritira" a Palazzo Chigi: da ieri, all’ora di pranzo, ha lasciato l’interim dell’Economia (che aveva assunto dal primo giorno di governo, a novembre 2011) e Vittorio Grilli, pure lui "bocconiano", è il nuovo ministro. Per quello che finora era stato il suo vice, è la consacrazione definitiva in un ruolo che comunque, dati i molteplici impegni del premier, l’aveva visto in questi mesi come rappresentante assoluto (e solitario) per l’Italia anche in diversi vertici internazionali.Nel fargli gli auguri, durante l’incontro di ieri con le Regioni, Monti ha comunque affermato che «il ministro Grilli continuerà ad avermi al suo fianco». Anche perché, al di là dell’atto formale di nomina (proposta dal presidente del Consiglio a Giorgio Napolitano, che l’ha prontamente accettata), la vera novità decisa dal Professore è la creazione, inedita, di un Comitato per il coordinamento della politica economica e finanziaria, dallo stesso Monti presieduto, del quale faranno parte il neo-ministro Grilli, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e di volta in volta altri ministri competenti, con la possibilità di invitare alle riunioni anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.Subito dopo l’annuncio, nel primo pomeriggio Grilli è arrivato al Quirinale per giurare nelle mani del capo dello Stato con la famiglia: la moglie Alessia Ferruccio e tre figli, con la piccola in braccio alla madre che nel momento più solenne reclamava l’attenzione del papà. Il presidente della Repubblica ha scambiato qualche battuta anche con i familiari: «Ecco i sottosegretari Grilli...», ha detto avvicinandosi ai bambini, ai quali ha chiesto (ai due più grandi) come fosse andato l’anno scolastico. Era presente anche il premier che ha ufficialmente lasciato la scrivania di Quintino Sella subito dopo il giuramento, procedendo nel dicastero di via XX Settembre al tradizionale "passaggio di consegne".Ben poco c’era in realtà da consegnare visto che quella di Grilli era una nomina scontata (Monti stesso aveva annunciato sin dal suo insediamento che intendeva lasciare, prima o poi, l’incarico di ministro, svolto per l’ultima volta nel delicato Eurogruppo di questa settimana) e dopo quasi otto mesi di interim nei quali i due avevano lavorato fianco a fianco su quasi tutte le partite più complicate, dalla prima manovra "salva-Italia" fino alla spending review. E, d’altronde, il ruolo di vice-ministro stava un po’ "stretto" alla personalità di Grilli, apprezzato anche in ambito internazionale. Più a suo agio dietro le quinte che sotto i riflettori, discreto ma forte della sua storia di civil servant, Grilli in questi mesi ha accompagnato Monti in tutti i principali vertici internazionali, aiutandolo a tessere il dialogo e a trovare le soluzioni per affrontare la crisi. Non a caso da Bruxelles Olli Rehn, il commissario Ue agli Affari economici, si è prontamente congratulato con Grilli, precisando che lo conosce «da tempo» e tributandogli «un ruolo chiave nella gestione della crisi dell’eurozona».La vera novità, quindi, va cercata piuttosto nel nuovo comitato chiamato a coordinare la politica economica. E aperto alla Banca d’Italia, al cui contributo Monti aveva reso un pubblico riconoscimento già ieri mattina all’assemblea Abi: le sue «analisi e consigli», aveva detto il premier, sono per il governo «un alimento molto importante, così come le critiche e i suggerimenti» che da essa arrivano.Intanto al nuovo ministro giungono le congratulazioni del mondo politico. A partire dall’ex premier Silvio Berlusconi, che ha lavorato a lungo con Grilli quando era "solo" il direttore generale del Tesoro: in una nota il Cavaliere ha ricordato le «alte qualità» di Grilli.
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