giovedì 9 gennaio 2020
Il presidente della giunta per le immunità: ci fu coinvolgimento politico di Conte e del governo. Salvini ribatte sullo slittamento della questione a dopo le regionali: M5s senza onore e senza dignità
La nave Gregoretti all'ingresso del porto di Pozzallo (Ragusa)

La nave Gregoretti all'ingresso del porto di Pozzallo (Ragusa) - Ansa/Ufficio stampa Polizia di Stato

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Doveva essere la resa dei conti, almeno nella mente degli ex alleati di governo nei confronti di Matteo Salvini. Ed invece il nuovo episodio sul caso della nave Gregoretti rischia di non vedere ancora la parola fine. Perché stamane, nella nuova convocazione della giunta per le immunità del Senato, il presidente Maurizio Gasparri ha proposto di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. È la risposta alla richiesta del tribunale dei ministri di Catania nei confronti dell'ex ministro dell'Interno per il ritardato sbarco di 131 migranti l'estate scorsa. Ma dalla maggioranza - M5s e Pd in testa - arriva la richiesta di rinviare il voto della giunta a dopo le regionali, vista la sospensione dell'attività parlamentare dal 20 al 26 gennaio proprio per via del voto in Emilia Romagna e Calabria del 26.

È lo spesso interessato, Matteo Salvini, però ad attaccare: «Rinvio del voto? Hanno paura di perdere la faccia, sono senza onore e senza dignità». Un'accusa a cui risponde la grillina e vicepresidente del Senato Paola Taverna: « Senza dignità è chi ha abusato dei suoi poteri per fare propaganda senza mai gestire veramente l'immigrazione. Da quando Salvini non è più ministro sono aumentati rimpatri e ricollocamenti». Anche la senatrice ed ex ministra leghista Erika Stefani ha sostenuto che Salvini ha «agito con il coinvolgimento attivo di tutto il governo, per difendere l'interesse nazionale». Ma il nodo politico, a questo punto, è soprattutto un altro. È quello della data.

Il presidente della giunta, nella sua relazione ha motivato il diniego della richiesta sottolineando la similarità della fattispecie con il caso della nave Diciotti e sostenendo perciò, come in quel caso, un «coinvolgimento politico-governativo» del premier Conte, «comprovato innanzitutto dalla assenza di qualsivoglia presa di posizione contraria sulla conduzione del caso Gregoretti da parte del ministro Salvini e sulle scelte dallo stesso operate». Da qui, visto che la giunta è chiamata a valutare «esclusivamente l'interesse pubblico» della scelta, la proposta del no a processo. In più sulla richiesta della maggioranza di sospendere il voto, previsto da calendario il 20 gennaio, Gasparri ha detto di volersi confrontare con la presidente di Palazzo Madama Casellati. Tuttavia in attesa di un confronto con la presidenza del Senato comunque - assicurato il senatore azzurro - andrà avanti la discussione sulla proposta fatta dal presidente della giunta. Le prossime riunioni, dunque, sono confermate: il 13 gennaio alle 17 e il 14 alle 20.


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